Metto subito le carte in tavola e dico che sono un grande estimatore di Uwe Boll come persona e come regista. Di certo non è il personaggio più affabile del mondo e non il regista più talentuoso in circolazione ma ha una sincerità ed una sana cattiveria che pochi altri anno. Da anni non si fa altro che paragonarlo a Ed Wood e definirlo uno dei peggiori registi dei sempre ma, mio modesto parere, penso sia una emerita cazzata in quanto spesso quando senti qualcuno etichettarlo in questo modo scopri poi che non hanno visto i suoi film.
Ha prodotto senza dubbio dei film che potremmo definire #demmerda come House of the Dead, Alone in The Dark, In The Name of The King, ma nella sua lunga filmografia ha tirato fuori anche filmetti niente male come Stoic, Rampage, Assalto a Wall Street e Darfur che, oltre ad essere film di denuncia più o meno marcata, si possono definire film riuscitissimi. Senza contare l’amore per il trash e per il ridicolo che ha dimostrato con Postal e Blubberella.
In questi giorni il regista tedesco sta promuovendo il suo ultimo film Rampage 3 ed ha rilasciato un’intervista al sito canadese Metro annunciando il suo imminente ritiro dalla regia. Il motivo è che non ci sono più soldi e margini di guardagna. “Il mercato è morto, non si fanno più soldi coi film perché il mercato mondiale dei dvd e dei blu-ray è crollato dell’80% negli ultimi tre anni. Questo è il motivo per cui non posso permettermi di farne altri. Non posso tornare a fare film da studente perché ho già fatto tantissimi film in vita mia e non posso farne di sempre più economici alla mia età. È una vergogna“.
Va detto che dal 2005 ad oggi Boll ha praticamente autoprodotto i suoi film senza l’aiuto di una grande produzione alle spalle. Non si tratta però di un ritiro dal mondo del cinema perché, oltre alla gestione del suo apprezzatissimo ristorante Vancouver Bauhaus, attraverso la sua casa di distribuzione Boll KG continuerà a collaborare con registi emergenti.
Un regista che prima o poi verrà rivalutato.