Arriva al cinema dal 12 aprile 2018 il nuovo film con Dwayne Johnson, Re Mida di Hollywood, colui che incassa e fa incassare: nel 2016 è stato l’attore più pagato al mondo, nel 2017, secondo la rivista Forbes, è secondo solo a Wahlberg.
Il robustissimo The Rock lo troviamo protagonista della trama di questo nuovo adattamento da un videogioco, dal platform-picchiaduro Rampage (1986), nei panni scientifici di un primatologo, Davis Okoye. Tra i suoi successi un grande legame raggiunto con George, raro esemplare di gorilla silverback albino. Si metterà la fantagenetica a complicare le cose: un progetto di editing genetico finirà male contagiando così il fidato amico gorilla di Okoye, poi un lupo e un coccodrillo. I tre animali si trasformeranno in enormi e spaventosi incroci bestiali, una sorta di kaiju giapponesi pronti a distruggere Chicago. L’arduo compito di fermarli, e di far ragionare l’esercito che vuole solo bombardare, toccherà a Oakes, alla genetista Kate Caldwell (Naomie Harris) e l’agente governativo/sceriffo interpretato da Jeffrey Dean Morgan.
A poche settimane dall’uscita del nuovo Tomb Raider, le sale si ritrovano un altro adattamento dai videogiochi ma che, di certo, non ha la ricchezza narrativa dell’universo di Lara Croft. Rampage è un divertentissimo platform dove un gorilla, un dinosauro (qui sostituito dal coccodrillo con gli aculei) e un lupo mannaro distruggono le città tallonati dalla polizia. Situazione che è servita da base agli sceneggiatori Ryan Egle, Adam Sztykiel, Ryan J.Condal e, una delle menti di Lost, Carlton Cuse per creare un disaster movie davvero disaster. Il team produttivo è lo stesso di San Andreas, compreso il regista Brad Peyton, al terzo lavoro con The Rock: per molti versi, durante la visione, si ha l’impressione di vedere proprio lo stesso film solo che al posto del Big One, il grande terremoto della faglia californiana, vediamo i tre mostri giocare a golf coi palazzi di una Chicago ricostruita negli studi di Atlanta.
Non è solo una sfida tra i geni modificati delle creature realizzate dalla celeberrima Weta Digital, ma anche una lotta tra puro testosterone: nella dinamiche dell’interpretazione, tutte a base di dialoghi cazzuti e ironici, c’è il supereroe senza superpoteri The Rock, il collega di stazza, Joe Manganiello, che fa un po’ le prove per Deathstroke, e poi Jeffrey Dean Morgan il quale, in pratica, riproduce la postura dinoccolata e l’eccentricità di Negan di The Walking Dead (ma stavolta a fin di bene). Buono il lavoro di Naomie Harris, e non dimentichiamoci poi di Jason Liles, colui che è dietro il gorilla George, vero e proprio personaggio del film, umanizzato e realizzato anche con la tecnica del motion capture.
Con un inizio tra Gravity, il pluricitato Alien e dei momenti che sembrano un aggiornamento di Predator all’attuale estetica degli sparatutto, Rampage Furia Animale mantiene sempre quello che promette: scontri irreali tra mostri, esplosioni ed evoluzioni da vero cinema “luna park”, fieramente “pop corn” e che non si vergogna mai delle sue volute esagerazioni, coatte e divertenti. Va detto: pur se in generi, situazioni e finalità molto diverse, i recenti gorilla e simili al cinema stanno regalando soddisfazioni. Pensiamo, ad esempio, al brillante Kong Skull Island o all’ultimo capitolo del Pianeta delle Scimmie, The War.
Rampage – Furia Animale è come stare oltre cento minuti sulle montagne russe ma pur sempre fermi sulla sedia, volare su elicotteri senza coda o far irrompere un Jurassic Park di gorilla, lupi da 18 metri e coccodrilli su Chicago. Certo la sceneggiatura è solo l’asse per l’azione, non sviluppa i temi evocati di amicizia e fiducia, entrambi giusto appena sfiorati, ma fa parte del gioco di titoli come Rampage. Quelli di una ditta, Brad Peyton & Dwayne Johnson, che sta per diventare sempre più brand, marchio di un cinema che affonda il pedale sul catastrofico. Fino all’ultimo pop corn.
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