A quiet place, nuova prova alla regia di John Krasinski, anche protagonista e co-sceneggiatore del film è una grande pellicola di suspense che tiene lo spettatore incollato per tutta la durata.

Una storia semplice riassumibile in una riga, una famiglia è sola e isolata e costretta a vivere nel silenzio nella sua casa di campagna, in un mondo ormai quasi disabitato a causa di misteriose creature che cacciano seguendo i rumori e apparentemente invulnerabili.

Una storia semplicissima e per questo forse anche molto rischiosa questa di A quiet place che viene però sfruttata al meglio da uno script molto intelligente e sopratutto dalla sorprendentemente grande regia di Krasinski che sfrutta abilmente la quasi completa assenza di suoni per costruire solo con le immagini un crescendo di tensione e di suspense che vi farà uscire dalla sala con il cuore a mille e belli sudati.

Con atmosfere che richiamo il Cormac McCarthy de La strada, A quiet place riduce all’osso la caratterizzazione dei personaggi, e elimina totalmente inutili spiegoni, per lanciarci in medias res nel dramma di questa famiglia che lotta per sopravvivere cercando di non abbandonare la propria umanità. Nella quasi totale assenza di dialoghi, se non quelli fatti con il linguaggio dei segni, i rapporti dei personaggi sopratutto quello del personaggio di Krasinski con i figli ma anche con la moglie, nel film come nella vita reale Emily Blunt, vengono raccontati dalla sapiente regia che cattura ogni sguardo, ogni carezza e ogni abbraccio, di una famiglia che non vuole cedere alle tenebre.

Potrebbe essere tranquillamente definito un B-Movie questo A quiet place, ma diventa quasi una prova autoriale nel suo parlare solo con il linguaggio del cinema senza l’aiuto della parola e soprattuto riuscendoci così bene senza scadere in facili sotterfugi o fallendo miseramente.

E non possiamo, quindi, che consigliarvi di andare a vedere questo bel film di un grande attore che dopo tanta televisione ci regala un bellissimo film di tensione che non vi deluderà.