Tratto dall’ononimo romanzo dell’ex agente della CIA Jason Matthews, Red Sparrow è un lunghissimo thriller dai tempi ultra dilatati che lascia abbastanza indifferenti.
Con un ambientazione che vorrebbe fare intendere una nuova guerra fredda tra Russia e Stati Uniti il thriller di Francis Lawrence si muove tra giochi di potere e tradimenti con al centro Dominika, la red sparrow del titolo(la sempre poco credibile Jennifer Lawrence), che da ex stella della danza classica di Mosca passa, dopo una mezza settimana di addestramento, ad essere una espertissima spia dei servizi segreti russi capace di destreggiarsi in missioni internazionali tra intrighi e doppi giochi con la CIA.
In tutto questo si aggiunge un cast veramente stellare con Jeremy Irons, Ciarán Hinds, Joel Edgerton e Douglas Hodge, più la donna copertina Jennifer Lawrence che pur di tenere alta l’attenzione dello spettatore si mostra anche come mamma l’ha fatta ma anche così per parlare delle sue doti recitative dovrei usare parole poco lusinghiere di cui era solito servirsi il grande Renè Ferretti.
140 minuti di cui almeno 40 superflui per questo Red Sparrow che forse voleva essere un’alternativa all’Atomic Blonde di Charlize Theron ma manca totalmente di azione anche se di tanto in tanto si concede delle improvvise esplosioni di violenza brutale e molto forte.
Se pensate che tutto ciò annoiarvi avete pienamente ragione ma almeno non dormirete perché Red Sparrow vi regalerà qualche grassa risata dovuta alla parlata con finto accento dell’est di tutto il cast, cioè tutto il film è in inglese ma con un inglese russizzato in modo machiettistico e immagino che doppiato sarà uguale modello “Ti spiezo in due”.
Insomma se proprio dovete non è del tutto terribile ma in questo momento al cinema ci sono svariati film decisamente più belli. No va beh, evitate per piacere che è meglio, due ore e venti così buttate anche no.