“Benvenuti in un nuovo mondo di Dei e di Mostri.”

Prendete il primo capitolo de “La Mummia” del 1999, togliete, ma non dimenticate, Brendan Fraser e portatelo avanti di quasi 95 anni, aggiungete un Tom Cruise in grande spolvero, scorporandolo e dimenticandovi di Mission:Impossible, dandogli un nuovo profilo, come se fosse una versione di Nathan Drake/Tomb Raider (non lo ammetterete mai ma lo sapete benissimo anche voi). A questo punto prendere il background di Imothep e mettetelo dentro Sophia Boutella rivisitando leggermente la classica figura della mummia ma senza stravolgerla, aggiungete geroglifici qua e la ma senza esagerare, qualche sparatoria (O’Connell sparava di più, credetemi), togliete buona parte della componte Egitto ma non la parte comunque avventurosa e proiettate il tutto come se fosse l’inizio (che comunque lo è) di un nuovo tipo di universo. A questo punto prendete Russell Crowe, lasciategli una parte inizialmente marginale, gonfiategli l’ego ed ecco che avete ottenuto, la migliore rivisitazione della Mummia che avreste mai potuto avere.

Questo nuovo Dark Universe e dico nuovo, perchè ormai in casa Universal Studios in fatto di mostri sanno il fatto loro, non poteva davvero desiderare un inizio migliore, andando a rispolverare quel vecchio genere Horror Avventuroso Semi-Fantascientifico, ormai purtroppo dimenticato.

Non starò qui a dilungarmi su uno spiegone sui mostri della Universal al momento non è necessario, lo farò in un prossimo articolo al limite, ma fidatevi, tutto quello che stavate aspettando è in questo film.

All’inizio ero un po’ titubante, sono legato particolarmente alla storia e ai vecchi film della Mummia, sia ai primi che ai remake del 1999-2001, ma già dalla fine del primo tempo ho capito che Alex Kurtzman, ha fatto veramente centro.
In questo remake ha unito qualcosa di già visto (con citazioni a tanti film horror e non del passato), a un nuovo immaginario caratterizzato da nuovi vecchi mostri, rivisitati e reinseriti in chiave moderna, tolti dal loro effettivo periodo e portati all’attenzione del pubblico, non tanto al mostro in se ma al ruolo che il mostro avrà all’interno di questo universo, fatto si di Dei e Mostri, ma prima di uomini e visionari.

La vera potenza di questo nuovo universo è proprio questa.

Per una volta, mettiamo per un po’ di fare i sofisticati, di andare alla ricerca di film sempre più complessi, sempre più impegnati e sempre più d’autore, a volte basta soffermarsi al puro e semplice intrattenimento.

Perciò a differenza della critica ammerigana e di buona parte di quella italiana, consiglio vivamente il film a chi come me ha adorato il remake del 1999 e proprio a voi chiedo di cercare quel particolare che mi ha fatto saltare sulla poltrona del cinema.

Buona Visione!