Le manifestazioni di realtà intradimensionali sono esistite da sempre nella storia del pianeta Terra. Ovviamente quelle registrate in periodi antichi sono di difficile catalogazione in quanto riportate con l’inevitabile aura magico religiosa che contraddistingueva quelle epoche superstiziose. Ma, in tempi recenti, la realtà dei fatti ha portato una seppur vaga luce su questi fenomeni e sulle eterogenee forme di vita che li popolano.
Basterà citare l’insolito episodio accaduto a Dunwich all’inizio del 1900, narrato dal dottor Armitage per capire di cosa stiamo parlando.
Nel 1969 venne ufficialmente chiuso il progetto Blue Book. L’USAF dichiarava quindi di non occuparsi più di oggetti volanti non identificati. In realtà il progetto proseguì in gran segreto, ma l’obiettivo si spostò dalle intelligenze provenienti da altri pianeti a quelle provenienti da altre dimensioni. Si cominciarono a sondare e controllare i luoghi contenenti questi «varchi» in America e nel mondo. Purtroppo il più famoso (e già citato) Dunwich era ormai inattivo dopo l’intervento di Armitage e colleghi e quindi, nel 1975 circa, il progetto Blue Book era assai arenato e si stava concentrando su casi decisamente minori, che spesso si rivelavano mere leggende senza alcun fondo reale.
Fu allora che il Maggiore Garland Briggs (allora capitano) propose lo studio della sua città natale: Twin Peaks, nello stato di Washington, vicina al confine canadese.
Da tempi immemorabili esisteva la leggenda che voleva la cittadina quale «porta» per due luoghi considerati magici dai nativi. I nomi originali non si conoscono più, a causa di continui e potenti tabù, ma i primi coloni bianchi li chiamarono Loggia Bianca e Loggia Nera.
Fin da subito apparve chiaro che le entità che popolavano questi «non luoghi» erano del tipo «possessivo», non potevano cioè esistere materialmente su questo piano ma dovevano possedere corpi altrui per operarvi. Potevano essere visti nella loro forma originale solo in sogno, spesso soltanto dai loro futuri ospiti.
La prima lunga ricerca storica e logistica portò ad identificare soltanto due entità, entrambe provenienti dalla Loggia Nera. Fu solo con le recenti vicende legate all’agente speciale Cooper ed al terribile caso di Laura Palmer che avemmo notizie di entità provenienti dalla Loggia Bianca, impegnate a contrastarle, benché ne avessimo sempre sospettato l’esistenza.
le prime due entità vennero comunque battezzate come «Cavallo» ed «Alfiere» seguendo un suggerimento del giovane agente Earle, allora impegnato nel progetto. Apparve subito chiaro che questa coppia di spiriti stava operando in modo metodico con lo scopo di aumentare il potere della propria loggia. Nella leggenda nativa originale, infatti, era la Loggia Bianca il fulcro di tutto e la meta finale per gli sciamani che cercavano di scoprirne i segreti. La Loggia Nera era la sua controparte negativa ma era assai meno potente ed il suo scopo sembrava essere solo iniziatico: lo sciamano entrava nella Loggia Nera per purificarsi ed avere in seguito accesso alla Loggia Bianca.
L’azione delle due entità attraverso i secoli apparve però mirare all’aumentare il potere maligno della propria loggia, in modo da renderla una controparte malvagia e paritaria di quella concorrente. Per fare ciò si servivano del potere empatico creato dalla paura degli esseri umani.
Il Cavallo (in seguito conosciuto anche come Bob) operava in modo cinico ed animalesco. Instillava la paura obbligando le persone che possedeva a compiere crimini efferati e seriali. La sua grande intelligenza unita alla natura selvaggia del luogo gli consentì di agire quasi indisturbato fino ai giorni nostri.
L’Alfiere invece preferiva agire in modo più «ritualistico» spesso obbligando le sue vittime ad automutilarsi. Probabilmente fu questo modus operandi che ne operò il cambiamento e la «conversione» (non sappiamo se definitiva) nell’epoca immediatamente precedente ai fatti che coinvolsero Cooper.
Nonostante la prudenza delle due entità però il sospetto di venire manipolati si insinuò negli abitanti di Twin Peaks. Le associazioni segrete dei «Bookhause Boys» è tutt’oggi attiva contro le loro azioni maligne, pur senza averle mai capite del tutto.
Probabilmente dobbiamo al loro intervento, protratto nei secoli, il comportamento «prudente» dei due spiriti che consentì al maggiore Briggs di raccogliere una mole enorme di dati.
Questo almeno fino al tradimento dell’Alfiere ed al caso Palmer.