Quando pensiamo a “I Micronauti”, la famosa serie di giocattoli, la mente di noi italiani corre inevitabilmente ai vari Force Commander e Baron Karza. Ovvero i monocromatici cloni di Jeeg Robot calamitati. Paradosso commerciale di un mondo non ancora globalizzato, questi giocattoli furono i più noti presso di noi e cancellarono dalla memoria dei fan i Micronauts/Microman originali.
Qualcuno ricorderà alcuni modelli, certo, ma i differenti tempi di fruizione dei media giocarono un ruolo determinante.
Infatti, mentre in America i Micronauts cavalcarono felicemente la fantascienza classica, in Italia ebbero la sfortuna di entrare in commercio dopo la serializzazione delle serie robotiche di Go Nagai ed emuli vari. L’immaginario del bambino italiano era dunque focalizzato su quel tipo di fantascienza ed i robot, più asimoviani, dotati di cingoli e ganasce che caratterizzavano i primi Micronauti non riuscirono a fare breccia. Questi giocattoli vennero quindi soppiantati quasi subito dalla già citata seconda serie: i personaggi magnetici di cui parlerò in un altro articolo.
Ma esaminiamo da vicino i famosi Microman. Prodotti dalla giapponese Takara (nota per Diaclone e Transformer) vennero importati in America dalla Mego (che li ribattezzò “Micronauts”) ed in Italia dalla mitica GIG.
La linea originale si presentava con dei pupazzetti completamente snodati alti pochi cm. Le fattezze erano, ovviamente, di ispirazione fantascientifica, alcuni decisamente umanoidi come il cyborg Time Traveler, altri più robotici come Acroyear (dotato di ali staccabili). La cosa che però rese “succosi” questi gioppini furono i playset ed i veicoli che li accompagnavano. Erano tempi di esperimenti, ed i progettisti non ebbero alcuna restrizione se non quella dell’ambiente fantascientifico. I Microman furono dotati di una serie vasta ed eterogenea di attrezzature: dai robot trasformabili come Biotron e Giant Acroyear alle astronavi scomponibili come l’enorme Battle Cruiser filoguidata.
È proprio la diversità e la fantasia di questi modelli che rende tutt’oggi gustosa la serie. Vale la pena anche solo effettuare una ricerca per immagini su Google. Se vi piace la fantascienza vintage non ne rimarrete delusi.
La Takara continua comunque a produrre i Microman anche oggi. Interessantissime le edizioni ispirate ai personaggi di Go Nagai ed agli eroi DC.
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