Prima coraggiosa regia per il comico Jerry Calà che risponde al collega Ezio Greggio, che pochi mesi prima aveva avuto buoni incassi con “Il silenzio dei proscutti“, con un’altra parodia, in questo caso di Jurassic Park. Produzione very low budget girata in quel di Santo Domingo con un cast internazione e con qualche nome noto, vedi Rossy De Palma, ma con recitazioni terribili a partire dallo stesso Calà. Citazione particolare poi per Alessia Marcuzzi che fa due piccole scene ma che le bastano per entrare nell’olimpo delle più brutte e imbarazzanti recitazioni di tutti i tempi.
Nella prima parte del film Vladimiro/Calà si trova a Santo Domingo con il suo pollo da combattimento Jo e si parte subito sparando alto facendo il verso addirittura a “Il Cacciatore” con una parodia della roulette russe con le granate. L’idea in sé di questa parodia non è del tutto da buttare ma la realizzazione è brutta e totalmente slegata dal film, vedendo che la location della scena successiva è la stessa si ha l’impressione che la sceneggiatura fosse molto malleabile e che si andasse per tentativi.
Dopo il rapimento di Jo il film devia totalmente su Jurassic Park e ne tenta la parodia di praticamente tutte le scene principali. Da dimenticare l’attesa della schiusa di un uovo che vede uscire un indiano alla ricerca di Kevin Costner (!) mentre altre, viste fuori dal contesto, possono risultare simpatiche e quasi riuscite come la cavia gay per attirare il pollo Ibridus e quella del pollo malato. Bellissima poi la parodia della fuga dai dinosauri in corsa con Calà che scappa da un gruppo di galletti amburghesi canterini nascondendosi sotto ad un ramo e rischiando di essere calpestato, il tutto grazie ad un effetto di compositing tra 2 riprese che peggio di così non poteva venire. Durante queste sequenze gli effetti speciali “si sprecano”, oltre al compositing si fa anche largo uso di miniature per dare l’illusione dei polli giganti ma il meglio arriva con i primi piani dei polli che sembrano presi da un carro di carnevale con gommapiuma e legno in bella vista. Tra altre citazioni insensate di “Edward mani di forbici” e “La famiglia Addams” si arriva poi allo strabordante finale con continui riferimenti alla zoofilia, prima tra una Demetra Hampton consenziente e il pollo marocchino e poi tra Calà e il pollo gay Ibridus completo di piercing e rossetto da battona che tenta ti stuprarlo per finire poi distratto con un mega pacchetto di patatine fritte di cartone. La fuga dall’isola si conclude con varie esplosioni tratte da chissà quale altro film e con l’inquietante pulcino sopravvissuto alle spalle dei due protagonisti slinguazzanti. Avremo un Chicken Park 2?!
L’apoteosi del trash in una parodia totalmente fuori controllo creativo del regista che forse si è lasciato prendere un po’ troppo la mano ma che noi di Detroythismovie amiamo dalla prima visione nel lontano 1994.
scena da ricordare: Il tentato stupro ai danni di Jerry Calà da parte del pollo gigante Ibridus
frase da ricordare: “galli e galline ammucchiate porcine”
httpv://www.youtube.com/watch?v=lu0v8I-0iwU