Arriva nelle sale italiane dopo essere passato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia dalla quale è uscito portandosi via il Leone D’Oro per il Miglio Film, Joker, il nuovo film di Todd Phillips che racconta la nascita (o meglio una delle possibili nascite) della nemesi principale di Batman qui interpretata da Joaquin Phoenix.

Un film controverso, molto interessante ma che sta facendo molto discutere, quindi andiamo un po’ per gradi.

Com’è questo Joker?

Joker è un film interessantissimo, non perfetto, non il capolavoro decantato da molti, ma un film capace potenzialmente di attrarre e accontentare tanti pubblici diversi, girato molto bene, fotografato altrettanto molto bene e con un attore protagonista che non ha più bisogno di presentazioni.

È tutto fantastico? No, pur essendo girato e fotografato benissimo, la regia e la fotografia del film, molto manieriste, e che dichiaratamente si ispirano al cinema di Martin Scorsese in particolare a Taxi Driver e a Re per una notte film che vengono citati e ricitati all’interno della pellicola di Phillips, spesso si fanno troppo “evidenti”, cercano più attenzione su se stesse rispetto a quanto si facciano servitori della narrazione, non è un problema enorme, ma a volte risulta fastidioso.

Stessa cosa si potrebbe dire dell’interpretazione di Joaquin Phoenix che più volte lungo il corso del film va sopra le righe sfociando nell’overacting, capisco che la natura del personaggio possa in qualche modo richiederlo, e che in fondo il personaggio del Joker sia molto ruffiano e un personaggio con il quale è facile farsi dire bravo, ma i momenti migliori sono quelli in cui Phoenix lavora per togliere, lavora solo con il corpo, con lo sguardo e lì si davvero sprigiona il suo infinito talento. Resta un’interpretazione ottima, nessuno discute Joaquin, che si porta sulle spalle senza problemi tutto il film e lo fa magistralmente camminando su un filo, che è il confine tra una prova misurata e il passare di là ed esagerare, Phoenix a volte esagera, poi riesce a compensare, insomma camminando un po’ traballante ma senza cadere.

È il miglior Joker di sempre? E Ledger? E Nicholson?

La domanda che vi farete sicuramente, sulla quale leggerete un sacco di articoli come 10 motivi per cui il Joker di Joaquin Phoenix è il migliore di sempre oppure stesso titolo ma con Heath Ledger, Jack Nicholson, Mark Hamill, ecc ecc. Per quanto mi riguarda non c’è un miglior Joker anche perché anche nei fumetti non c’è un solo Joker da usare come unico riferimento intoccabile, ci sono tanti Joker, con tante origin story, tutte vere, tutte false, tutte buone, in The Killing Joke di Alan Moore, probabilmente ,comunque tenendo conto di quanto detto sopra, uno dei fumetti più importanti sulla figura del criminale di Gotham City, Joker afferma “Se avrò un passato preferisco che sia una scelta multipla” quasi a legittimare tutte le possibili riletture del personaggio. La rilettura data da questo nuovo film è sicuramente molto interessante. Se vogliamo parlare invece di interpretazioni anche qui è difficile fare una classifica o un confronto, perché ogni Joker è diverso e richiede un approccio diverso, ma se proprio dobbiamo, tornando alla metafora del camminare sul filo penso che ancora il Joker di Heath Ledger in The Dark Knight sia la migliore, Ledger ha camminato su quella linea sottile senza esitazioni, senza mai traballare, senza mai ondeggiare o rischiare di cadere dall’una o dall’altra parte del filo.

È un cinecomic?

Sì, assolutamente, tutte le varie dichiarazioni che andavano a negare la cosa erano in fondo cavolate che servivano a prendere le distanze da un certo tipo di cinecomic più fracassoni e cercare invece di fare capire che questo era un film serio, con un approccio autoriale e più serio alla materia, più intimo e concentrato, più adulto anche se vogliamo. È un film rivoluzionario? No, non credo, è un film che mostra come il genere possa essere affrontato partendo da molte e diverse direzioni, anche come in questo caso una più autoriale e adulta che però non snatura il genere e che non usa dei marchi dall’appeal commerciale elevato per vendere storie che poi non c’entrano nulla con il materiale di partenza. Joker è perfettamente integrato in un possibile universo narrativo di Batman, ci sono tutti i riferimenti al posto giusto, e alla fine del film si ha un sacco voglia, e quasi la necessità, di un sequel con Batman che le suoni a questo squilibrato, cosa non possibile in questo film perché nel tempo della narrazione Bruce Wayne è ancora solo un bambino.

È un film pericoloso?

E qui andiamo a parlare proprio del lato controverso del film e delle discussioni che stanno animando queste settimane la stampa americana. Joker racconta la storia di uno psicopatico che diventa un assassino e che addirittura diventa leader (involontario) di una rivolta violenta delle classi sociali più povere di Gotham contro le élite dei ricchi. Tutta la narrazione segue Arthur Fleck (il nome del personaggio interpretato da Phoenix prima di diventare il Joker) uno psicopatico, un malato di mente e la bussola morale del film non è mai presa in mano da un altro personaggio che raddrizzi il timone, non c’è un personaggio positivo nel film nemmeno a cercarlo, e tutto sfocia nel più assoluto nichilismo. Qual è il problema? Il problema posto da tanta stampa americana è che questa storia possa portare persone dalla psiche debole a vedere in Joker un esempio ed emularlo. È un discorso complesso che chiama in causa tanti altri discorsi complessi. Un’opera d’arte ha delle responsabilità verso il pubblico? Si deve preoccupare delle possibili reazioni del pubblico? O il problema piuttosto è che forse non dovrebbe essere facile emulare Joker e il fatto che invece per un qualsiasi squilibrato dalla psiche compromessa sia facilissimo armarsi e diventare Joker nel mondo reale è la vera cosa su cui discutere. Difficile dare risposte valide a queste domande e questo non è il luogo. È un film pericoloso? Non nella misura in cui qualsiasi film lo è, cioè forse se quando uscirà il dvd lo lanciassi addosso a qualcuno potrei fargli male, ma di base no, non è un film pericoloso, il pericolo sta negli occhi di chi guarda, il pericolo è già fuori dal film, il pericolo sta nel fatto che può essere frainteso da chi non ha gli strumenti adatti per valutare un’opera nella sua complessità. Non sono i film, i libri o i videogiochi a essere pericolosi in sé ma è pericoloso che chi può essere influenzato in maniera negativa da queste opere abbia poi la possibilità di agire.

Resta comunque il fatto che il film abbia un’atteggiamento molto ambiguo nei confronti del suo protagonista, e le letture critiche che lo vogliono come un manifesto rivoluzionario del maschio bianco incel che poverino ha tutte le scuse per incazzarsi contro un mondo ingiusto che non riconosce il suo talento come invece dovrebbe e che quindi non c’è da stupirsi se poi diventa un criminale non sono sbagliate e non sono da tacciare come strippate dei maniaci del politically correct. Il film non prende mai una posizione di giudizio nei confronti del suo protagonista ma anzi spesso è molto indulgente e scusante nei confronti del personaggio, gli cerca tutte le scusine del mondo per poi cercare di giustificarlo facendosi portatore di una cultura per quanto mi riguarda abominevole. Una cultura che giustifica la violenza e il crimine, la cultura del “Era un bravo ragazzo, salutava sempre ha solo avuto una brutta giornata”, la cultura de “Il mondo è stato sempre ingiusto con lui”, la cultura che poi sfocia in quei vomitevoli titoli di giornale tipo “Gigante buono”, tipo “delitto d’amore”, ecc. Tutte cazzate, scusatemi il francesismo, perché se diventi un assassino tanto buono non eri, tanto bravo ragazzo non eri, e avere un atteggiamento giustificatorio nei confronti della violenza è osceno.

Questo è dovuto a una scrittura cattiva, o perlomeno distratta, o a un preciso intento di creare scompiglio e dibattito? Così a occhio direi la seconda, il grandissimo Alfred di Michael Caine in The Dark Knight di Nolan, tentando di spiegare a Bruce quale potesse essere la natura di Joker diceva “Certi uomini vogliono  solo veder bruciare il mondo”, l’impressione è che l’intento di questo film, completamente in linea con il personaggio che rappresenta, sia vedere bruciare il mondo (speriamo solo figurativamente). Ed è per questo che prima auspicavo un futuro film con anche Batman, che mostri lo scontro tra i due, e raddrizzi un po’ il timone.

Conclusione

Joker di Todd Phillips non è il capolavoro decantato da tanta critica, ma un buon film, molto interessante, molto ben confezionato ma anche molto controverso, che per certi versi è quasi meglio dell’essere solo un bellissimo film che, noiosamente, mette d’accordo tutti. Film interessantissimo anche sul piano del genere, perché mostra una nuova strada per portare al cinema storie tratte da fumetti, una strada adulta, seria e autoriale con la quale sviscerare singoli o,  magari in futuro, più personaggi senza stare a pensare a universi condivisi e continuity, ma che mostra come anche un film stand alone e fuori da un universo cinematografico espanso possa funzionare e anche bene. Poi possono anche esserci mille sequel per carità.

È un film che farà discutere, ragionare, litigare pure, e alla luce di questo è giustissimo e inappuntabile il Leone D’oro, forse il migliore degli ultimi anni fatti di dimenticabilissimi film bellissimi.

Da giovedì 3 ottobre 2019 nei cinema italiani, con il cartellino R Rated, solo per adulti, sia per tematiche, linguaggio e anche per qualche scena di violenza molto esplicita.

Da vedere e da rivedere, più volte, per inquadrarlo e analizzarlo bene, se potete in originale per apprezzare a pieno lo straordinario Joaquin Phoenix.