shark-attack-3Nel 1975 il buon Stefanone Spielberg ci ha fatto dono di quel gioiellino chiamato Lo Squalo e ha dato il via, a sua insaputa, ad un vero e proprio genere cinematografico incentrato in tutto e per tutto nella figura dello squalo assassino, preferibilmente in plastica e gommapiuma in bella vista. Devo dire che già i sequel dello stesso Squalo ci hanno dato dentro non poco in fatto di bruttezza e sto ben attento a non perdermi mai i passaggi televisivi de Lo Squalo 2 perchè la gnammata finale del cavo elettrico con annesse fiaccole dagli occhi dello squalo è una delle scene peggio riuscite della storia del cinema.

I veri capolavori del genere però sono arrivati negli anni successivi con i vari cloni e cloni dei cloni che hanno invaso il cinema home video e questo Shark Attack 3 è, senza dubbio, uno dei maggiori esponenti di questa assurda moda degli shark movies. Ricordo di avere visto per la prima volta questo film in un’afosa serata estiva su Canale 5 che in quel periodo dell’anno si scatena e propone, a quelle tre persone che decidono di guardare la tivi invece di andare a prendersi un gelato, il ciclo “alta tensione” che altro non è che una raccolta di filmetti homevideo girati con quattro soldi e comprati a scatola chiusa da quel coglione di PierSivio. Siccome odio vedere un film interrotto da venti pubblicità e da due edizioni inutili di TGcom quella sera decisi bene di andare a prendermi un gelato con la promessa di andare a comprare il dvd di Shark Attack 3 il prima possibile.

Nella mia vita ho visto decine e decine di film scadenti e girati con le fette di salame davanti agli occhi ma devo dire che a volte ci sono film che hanno ancora la capacità di stupirmi e questo Shark Attack 3 è senza dubbio uno di questi. La trama è quella solita, durante dei lavori per l’installazione di cavi sottomarini vengono risvegliati dal sonno millenario un cucciolo di squalo megalodon di 5 metri prima e sua madre di 25 metri poi, un giovane guardaspiaggia negato per la recitazione e una finta figa biologa marina intossicata di botulino dovranno fare di tutto per fermarli.

Per tutta la prima parte del film lo squalo fa solo delle brevi apparenzioni grazie alle solite immagine rubate da qualche documentario e a farla da padroni sono i due protagonisti John Barrowman e Jenny McShane che ci danno dimostrazione di quanto sia importante anche in America, e non solo in Italia, essere amici del regista (il primo) e averla data al produttore (la seconda). Sin dai primi dialoghi possiamo apprezzare la totale assenza di conoscenze tecniche del regista e della troupe in particolare nelle scene in mare aperto che risultano allo stesso tempo fastidiose e comiche perchè mentre nei campi lunghi vediamo il motoscafo viaggiare a tutta velocità sull’acqua appena si va a stringere l’inquadratura sugli attori che parlano si nota in modo imbarazzante che in realtà sono fermissimi!

Se della prima parte ricordiamo solo questo assurdo trick e una scena di sesso sotto la doccia tanto gratuita quanto irreale ecco che nella seconda i grandi problemi di megalomania del regista David Worth prendono forma..nel delirio più totale arriva uno squalo lungo infiniti metri che ingurgita qualsiasi cosa..persone..gommoni..navi.. il tutto con l’uso di effetti speciali imbarazzanti anche per una produzione amatoriale. Il vero colpo di genio però lo abbiamo quando il cattivone di turno, a bordo di un acquascooter, entra dritto nella bocca dello squalo come se fosse la galleria del Monte Bianco.

Ovviamente alla fine il megalodon viene sconfitto grazie al protagonista ed al suo amico mega patriottico e totalmente a disagio quando inquadrato da una cinepresa (ottima qualitò questa per un attore) e quando finalmente la nostra agonia vede la fine ecco che la minaccia di Shark Attack 4 si materializza. Nooooooooooooooooooo!!

Imperdibile per chi ama il cinema trash..ma quello veramante trash girato da persone che ci credono, che pensano di essere fighi e di lavorare ad un grande film che verrà acclamato dal pubblico e non si rendono conto che niente, nemmeno la cosa più piccola, sta andando per il verso giusto.

Scena di ricordare: L’attacco del megapixeldon

Supporto visionato: DVD PAL CVC italiano/Inglese