The Marvels mette insieme tre eroine dalle potenzialità infinite (che manipolano la materia e la utilizzano come vogliono) intente, come al solito, a salvare il pianeta (e anche l’universo) da una terribile minaccia che potrebbe distruggere lo spazio tempo come lo conosciamo.

Sul salvare i pianeti sappiamo che non ci sono troppi problemi, ma riusciranno le tre a salvare anche l’universo Marvel e tutta la sua conglomerata rete narrativa?

Cominciamo con i compiti, avete studiato prima di entrare in sala? No? Potrebbe essere un problema. The Marvels fa infatti parte di quella schiera di pellicole Marvel intensamente legate al multiverso narrativo (Serie Tv e Cinema) senza il quale potrebbero sfuggirvi alcuni elementi del racconto. La questione sta chiaramente sfuggendo di mano a Feige e compagnia bella tanto che Bob Iger, visti i risultati al boxoffice non proprio entusiasmanti, sta pensando di inserire nei prossimi film o serie, una nuova sigla Marvel Spotlight (composta da Giacchino) che indicherebbe allo spettatore di trovarsi davanti un prodotto standalone, non legato ad altri film e quindi fruibile in tutta tranquillità.

Ma scordatevi la sigla di Giacchino, qui tocca studiare e stando a Screenrant sarebbero almeno 9 film o le serie da vedere prima di questo capitolo (senza contare tutti gli altri film):

SEGUE LISTONE

Guardiani della Galassia, per l’introduzione dei Kree e del bracciale; Avengers Infiniti War, per l’introduzione di Nick Fury e Captain Marvel; Captain Marvel, per il legame tra lei gli Skrull, i Kree e la giovane Monica Rambeu (co-protagonista del film); Endgame, per conoscere l’ampiezza dei poteri di Carol; Spiderman Far From Home, per le ramificazioni del blip e le azioni di Nick Fury; Wandavision, perché introduce la versione adulta di Monica Rambeau; Shang-Chi per connessioni vari all’ampio universo Marvel; Ms. Marvel, per conoscere la terza protagonista, la più giovane del film; e Secret Invasion, per capire la rete di spionaggio di Nick Fury messa su grazie all’aiuto degli Skrull, utile a impostare il negoziato di pace fra loro e i Kree.

FINE SPIEGONE

Ora che avete studiato possiamo andare avanti.

The Marvels è un film strano. Non ha una personalità definita, le tre protagoniste non si conoscono all’inizio del film il che depotenzia l’ensemble. Di solito quando un gruppo di eroi si trova insieme è per una battaglia finale, oppure perché è sempre stato così (vedi Guardiani della Galassia). Ma qui le cose non sono chiare agli stessi personaggi che imparano a conoscersi come si trovassero in un origin movie (addirittura i loro poteri non sono chiari alle stesse eroine!).

Carol Denver aka Captain Marvel ha passato un sacco di tempo da sola e la cosa ha lasciato degli strascichi (che sia una metafora del post pandemia?). Il risultato è un personaggio ancora più scontroso di quelli già visti in precedenza. La sensazione che si ha è che l’attrice stessa non sia convinta della parte. Mi rendo conto che sia un impressione del tutto personale e probabilmente sbagliata, ma è difficile non sentire il suo poco entusiasmo per vestire i panni di una delle eroine più potenti dell’universo Marvel. Tutt’altra storia per Ms. Marvel (protagonista dell’omonima serie Disney+) che invece è un fiume in piena, e ricorda in alcuni punti quell’entusiasmo adolescenziale già visto nel Peter Parker interpretato da Tom Holland: spensieratezza, poteri fuori controllo e voglia di far parte di una famiglia di super eroi. Tutto quello che sembra mancare in Carol Denver. Discorso a parte per la Rambeau che soffre invece l’essere un personaggio collaterale di tanti film e serie diverse e quindi meno definita delle altre due.

C’è poi una questione di ritmo. Il film, dovendo spiegare molte cose (a proposito, ci prova a farvi un recap, ma non è molto comprensibile) parte a rilento, con la classica scena action leggermente spostata rispetto al canonico opening dei film di super eroi (c’è ma è un po’ più in la). Il risultato è una sensazione di “stanca” che ci colpisce dai primi momenti, e che prosegue per tutti i 105 minuti della pellicola (si avete sentito bene, è il più corto marvel di sempre). Le idee ci sono ma sembrano il frutto di un brainstorming confuso, in cui ci sono alcune cose buone (il tono ironico funziona, la famiglia di Ms. Marvel, i gatti, forse troppi), ma anche altre poco sensate, addirittura surreali e fuori dal range a cui siamo abituati. Che sia un tentativo di sondare diversi “toni”? Un modo per cambiare un universo prettamente maschile (i maschi sono nettamente la maggioranza) e nel contempo introdursi a un pubblico più giovane? (la nuova leva post blip). Le domande rimangono senza risposta, almeno per ora, ma il risultato parla chiaro ed è purtroppo deludente. Marvels fallisce nel formare un ensemble affiatato, un cattivo degno di questo nome (profondamente motivato, ma per cose successe al di fuori della narrazione principale) ma soprattutto nel creare un aspettativa per le loro future avventure.

Avvertenza: c’è un post credit (subito dopo i titoli animati) ma non c’è niente dopo i titoli finali.