E’ successo qualcosa dopo Endgame, e non sto parlando della morte del beneamato Iron Man intepretato magistralmente da Robert Downey Jr. Qualcosa si è rotto a livello narrativo. Quel sistema perfetto creato da Kevin Feige ha cominciato a scricchiolare. Quello che fino a quel momento sembrava l’apice dell’intreccio di una serie costosissima, improvvisamente è stato mescolato con le serie tv, annacquando il racconto con storie interessanti per alcuni, ma del tutto ignorabili per altri. Questo ha causato una scissione (peraltro serie incredibile Apple Plus, scusate la digressione) negli spettatori di conseguenza creando un problema per Disney. Come faccio a far capire tutto a tutti? Anche a quelli che le serie non le guardano? Semplice. Con gli spiegoni. Antman non sfugge a questo sistema, e ogni tanto ci sono delle “stazioni spiegone” che ci dicono cosa è successo prima di arrivare a quel punto, peccato non ci sia il pulsante skip. Altra cosa che ho notato è un insistente “sotto spiegone”, quello proprio a prova di scemo che vi spiega anche cose successe 50 minuti prima nello stesso film (avete presente l’inquadratura riproposta con sotto la voce del personaggio che spiega cosa aveva intuito, insieme a voi, in quel momento del fim? Ecco quella la).

Insomma qualcosa è morto insieme a Tony Stark nel Marvel Universe. Non vorrei dire le idee perché i film sono sempre interessanti, almeno nelle premesse, ma mancano di mordente, soffrono di stanchezza narrativa. Anche in questo Antman, malgrado le premesse fossero molto eccitanti (cavolo un sotto universo pieno di nuove creature mai viste!) lo svolgimento non è altrettanto emozionante. Ci sono nuovi mondi, c’è un lato nascosto di Michelle Pfeiffer che non ci aveva raccontato, ci sono una miriade di nuovi popoli ed eroi che non pensavamo potessero esistere, ma l’effetto deja vu è ovunque. I mondi sembrano rubacchiati da Star Wars (alcuni sembrano proprio riutilizzo di props, no offense Disney), c’è l’ennesimo momento “assemble”, mentre le armi a disposizioni del nostro buon Antman non subiscono alcuna modifica o crescita tecnologica (che forse avrebbe senso viste le capacità del buon Micheal Douglas). A questo proposito alle volte ci si chiede perchè il “piccoletto a cui bisogna stare attenti” abbia una masochistica propensione a utilizzare le sue armi più forti solo quanto tutto sembra perduto (Going South come direbbero gli americani).

Se mi immagino ragazzino alle prime armi con il mondo Marvel però posso dire con estrema certezza che tutte le pippe mentali di cui sopra sarebbero probabilmente inesistenti all’uscita dalla sala. Il film è divertente, spettacolare, con alcuni personaggi secondari dalla battuta facile, guest che non credevi avrebbero ceduto al lato oscuro della Marvel (vabbè lo posso dire, lo sapete già, c’è Bill Murray) e strambe new entry (già viste per chi segue assiduamente la programmazione di Disney Plus) arbitrariamente collegate alla time line di Kevin Feige.

Antman and the Wasp Quantumania continua il viaggio multiversico (parola inventata) declinandolo secondo i canoni leggeri e un po’ ingenui di Scott Lang, proiettandoci dritti verso quello che probabilmente sarà la nuova grande battaglia che gli Avengers dovranno affrontare.