All hail the King!

Il Re dei mostri è tornato, dopo il bellissimo Godzilla di Gareth Edwards del 2014 che aveva inaugurato il Monsterverse di Warner Bros Legendary, poi proseguito con Kong Skull Island, ecco che arriva il seguito diretto sul più famoso tra i kaiju, questa volta diretto da Michael Dougherty.

Il primo film ci presentava Godzilla come un protettore dell’ordine naturale della terra, un’ago della bilancia pronto a risvegliarsi e a intervenire se qualche creatura avesse interferito con quest’ordine. Una riflessione sul rapporto uomo-natura al cui interno si innestava il mito.

In questo Godzilla II: King of the monsters, si sposta il discorso ancora oltre e Godzilla diventa qualcosa quasi un supereroe in difesa della terra, ma non nell’accezione più fumettistica, ma proprio nel senso di campione del pianeta, arma di difesa definitiva del mondo per stabilire la pace e l’ordine su di esso.

Godzilla è re ma è soprattutto una divinità, un dio della distruzione e dell’ordine e sebbene lo vedremo lottare in questo film con altri mostri giganteschi tutto il film punta il dito verso l’unico vero mostro: l’uomo.

Uomo minuscolo e apparentemente in difeso che ha conquistato e soggiogato la terra, di cui si sente padrone e responsabile quando invece non è che solo un piccolo, rumoroso e dannoso coinquilino che però si è trasformato in un super predatore che in un delirio divino vuole decidere delle sorti del pianeta nel bene e nel male, e in preda a questo delirio risveglia i mostri che la abitavano nell’antichità con l’illusione folle di poterli controllare.

Chiaramente non va così, e tra gli altri viene risvegliato anche Ghidorah il gigantesco drago a tre teste che vuole assoggettare i kaiju di tutto il mondo al proprio volere per distruggerlo.

E qui arriva Godzilla, il campione del pianeta, il supereroe, l’ago della bilancia, a sfidare Ghidorah per la corona e il primato di alpha tra i mostri a dover risolvere ancora una volta gli errori degli uomini, piccoli parassiti che continuano a disturbarlo e di cui prima o poi si stancherà.

Dougherty e il direttore della fotografia Lawrence Sher tentano di ricreare lo stile e le bellissime immagini mozza fiato che ci avevano regalato nel 2014 Edwards e Seamus Mcgarvey riuscendoci in maniera un po’ discontinua, meglio quando sia alla regia che alla fotografia il film prova a cercare una voce propria e la trova riuscendo a destreggiarsi bene tra i generi fondendo il disaster all’action più spinto e diventando un pop corn movie eccellente ed entusiasmante capace di rileggere ancora una volta il mito di Godzilla in maniera coerente con la sua storia e con il film precedente ma trovando anche una via per rilanciarlo ancora ed evolvere ciò che il re dei mostri rappresenta.

Per fortuna è dalla nostra parte.

Per ora…

Un grande Blockbuster che fa rivivere ancora una volta la leggenda di Godzilla, il re, la risposta a tutti i problemi, e che lancia ancora di più il Monsterverse in attesa il prossimo anno di Godzilla vs Kong.

Lunga vita al Re!

 

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