Dopo Smetto quando voglio e Smetto quando voglio: Masterclass arriva in sala il terzo e ultimo capitolo della trilogia di Sidney Sibilia sulle “menti più brillanti del nostro paese” come ama ripetere Pietro il leader della banda interpretato da Edoardo Leo.
Il film riparte esattamente dove ci aveva lasciato Masterclass, i due film anzi sfumano l’uno nell’altro con diverse scene della prima parte che si ripetono per legare bene il tutto e avviare questo e terzo e ultimo atto della trilogia.
Smetto quando voglio: Ad Honorem ingrana subito bene e limita i difetti del secondo capitolo concentrandosi quasi solo sui pregi di regia e di scrittura dei primi due capitoli catturando lo spettatore in una storia più seria e tesa che non dimentica il lato comico ma lo asservisce alla narrazione usandolo per stemperare le situazioni più delicate e per mantenere sempre alta l’attenzione del pubblico.
Sidney Sibilia fa anche in questo ultimo film un lavorone a livello registico e di scrittura confermando il suo essere uno dei registi migliori del panorama italiano e soprattutto uno che ha idee nuove e voglia di fare qualcosa di diverso dalle solite commediole mediocri e tutte uguali che il cinema del bel paese sforna in gran quantità e che nessuno va a vedere.
Smetto quando voglio si dimostra ancora una volta un prodotto d’eccellenza del nostro cinema contemporaneo e un prodotto su cui puntare e dal quale ripartire.
Tutto il cast poi è in splendida forma con un bravissimo Neri Marcorè che domina davvero la scena con il suo personaggio del Murena davvero scritto benissimo e da lui magistralmente interpretato.
Si ride e ci si diverte con questo Smetto quando voglio Ad Honorem che però non si risparmia in una forte critica al nostro paese e all’incuria e all’abbandono in cui è lasciato chi davvero vuole lavorare e investire ma chiudendo con la speranza di un futuro migliore.
Un terzo capitolo che è forse il migliore dei tre e che chiude in maniera egregia la storia dei ricercatori criminali e uno degli esempi più belli e migliori del cinema italiano degli ultimi anni. E che mostra cosa il cinema italiano può fare e che con il coraggio e con le idee nuove dei giovani registi come Sibilia si possano fare degli ottimi prodotti che il pubblico apprezza e ripaga accorrendo in sala.
Dal 30 novembre al cinema, Smetto quando voglio: Ad Honorem è super consigliato!
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