È terminata questa domenica (27 agosto 2017) la settima e penultima stagione di Game of Thrones la serie targata HBO basata sulla saga di libri di George R.R. Martin A Song of Ice and Fire.

Penultima stagione più breve del solito, solo 7 episodi, e che ha generato tanto scalpore. Se vi fate un giro in rete ne leggerete di ogni, probabilmente se state leggendo questo articolo vi basterà dare una scrollata a Facebook per leggerne di ogni.

Si passa dai grandi entusiasti a chi urla al disastro, a chi grida allo scandalo “Perchè mi hanno dato proprio quello che volevo ed è sbagliato perchè io in realtà avrei voluto che i miei desideri venissero disattesi perchè Martin fa così”.

Il Macaco cos’è che pensa? Pensa che tutti questi estremismi, come ogni estremismo siano veramente sbagliati, ma che sopratutto le feroci critiche che sono piovute addosso a questa stagione partano da premesse errate e da aspettative completamente fuori luogo rispetto a quello che è la serie.

Cioè sembra che tutti da Games of Thrones si aspettino le sorpresone Kinder e di rimanere completamente spiazzati a ogni giro di trama, ma se guardiamo attentamente la serie quando mai è stata così? Certo ci sono sempre state morti illustri ma sempre molto telefonate o comunque ipotizzabili, la cosa più sconvolgente delle varie uccisioni era semmai la modalità, forse l’unico grande colpo di scena in 7 stagioni sono state le nozze rosse. Uno. In 7 stagioni. Una puntata su 67. Certo ci sono stati tanti cambi di rotta, intrighi e tradimenti ma dopo una stagione erano già la regola, non erano lo shock,lo shock era sempre formale non di contenuto. Certo all’inizio c’era più sesso, ma quest’anno ci sono stati più draghi.

Insomma Game of Thrones è cambiato? Forse non più di tanto, forse meno di quello che pensiamo.

È cambiato certamente ma siamo sicuri che il cambiamento sia in peggio? Io no, anzi credo che questa sia la stagione migliore di sempre per questo show, la stagione della consacrazione a vero re dell’intrattenimento seriale televisivo. Perché è questa la natura di Game of Thrones, è un grande show di intrattenimento, e se non vi intrattenete  a vedere Emilia Clarke super figa che cavalca un drago allora siete delle brutte persone tristi e inconsolabili.

Perchè di dialoghi veramente grandiosi GOT non ne ha mai avuti, anzi, era la trama, l’intreccio a essere interessante ma non ditemi che c’erano dialoghi brillanti, non ci sono mai stati, nè quando le sceneggiature erano 100% di Martin nè ora. C’erano grandi personaggi, che si sono evoluti, che sono cambiati, ma ci sono ancora… E non è che se in questa stagione l’evoluzione è rallentata allora fanno schifo, è naturale che sia così, ormai quasi tutti sono arrivati al loro picco, arrivati ad avere un’identità, a essere chi sono e consapevoli del loro essere e l’unica cosa che rimane da fare è abbracciare il proprio destino.

E la storia di questa stagione? Ha fatto davvero schifo? No, e non è diversa da quello che è sempre stata, la storia non è diversa da come l’ha in mente Martin, dato che la trama la detta sempre lui e le sceneggiature le continua ad approvare. Certo Benioff e Weiss non sono dei fenomeni della scrittura ma i danni veri li hanno fatti nelle stagioni precedenti, nella quinta e nella sesta con una gestione delle sottotrame veramente paurosa. Quest’anno cos’hanno fatto? Hanno fornito tutti di jet e tagliato i viaggi, ed era anche ora, di vedere gente che scarrozza per 20 puntate ne avevo già ben piene le scatole, e non c’era più tempo per farlo. Ci sono momenti puramente fan service? Certamente e sono anche necessari, la natura di show di massa che deve fare milioni di ascolti ed accontentare la più grande fetta di ascoltatori lo pretende. Tutto ormai è ben avviato su delle rotaie ben visibili? Certo come ogni epilogo, non si può continuare a cazzeggiare, oltre a queste sette puntate appena finite ne restano solo 6 e ci sono ancora tante cose da dire, tante cose ormai abbastanza preventivate, ma preventivate già dalla prima stagione e poi confermate dalle successive. Ci sarà la guerra contro i morti con Jon e Daenerys a combatterli, e questo lo sapevano anche i muri della torre diroccata di Winterfell da cui è stato gettato Bran.

Quindi non si deve criticare questa stagione del Trono di Spade? Certo che si deve, ma bisogna avere bene in chiaro cos’è questo prodotto, cos’è diventato in questi anni, cioè intrattenimento di massa, per le masse, e studiato per far contente il maggior numero di persone, e farlo in sicurezza e senza rischi, non per accontentare qualche cinefilo con la puzza sotto il naso. Per quello c’è altro, per chi cerca autorialità quest’estate c’è Twin Peaks, che al contrario viene criticata perchè non si apre alle masse. Bah, non vi capisco proprio.

Insomma cosa c’è da dire su Game of Thrones, c’è da dire che al netto dei difetti è il miglior intrattenimento che si possa trovare in televisione, lo spettacolo per le masse migliore che la serialità possa offrire, da tanti punti di vista. E tutti questi anni sono serviti per questo, per darci 7 puntate super serrate, piene di cose e incredibilmente spettacolari. E  le prossime 6 ancora di più. Perché è questo Game of Thrones, e non sperate che Martin vi darà qualcosa di diverso, molto probabilmente non vi darà niente, i libri non avranno una fine, lui ora fa altro, c’è la serie a chiudere la storia di Got, lui ora si può occupare delle cose che gli piacciono al momento, come i racconti di fantascienza e gli aperitivi con Quentin Tarantino. Datevi pace, e se sentite puzza sotto il naso sniffate caffè che vi passa. Tanto non sarete mai contenti. Io invece sì, sono contento di questa stagione, molto più di tutte le altre e non vedo l’ora che arrivi la prossima.