Abbiamo parlato del Cavallo e dell’Alfiere (ovvero BOB e MIKE) nel nostro primo resoconto.

Per approfondire il discorso, però, dobbiamo fare un piccolo passo indietro e descrivere meglio la “fonte di nutrimento” che queste entità usano e, in un certo senso, venerano. Come abbiamo già scritto esse si cibano dell’energia empatica generata dalla paura e dalla sofferenza degli esseri umani, in particolare delle loro vittime (e dei loro ospiti). Gli abitanti della Loggia Nera chiamano questa sostanza Garmonbozia.

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Il rapporto che le entità hanno con questa sorta di “ambrosia” è ancora misterioso. Si potrebbe ipotizzare che essa costituisca il loro nutrimento, e che la loro esistenza dipenda quindi dal poterne disporre. Ma, alla resa dei fatti, la cosa è poco probabile. Perlomeno è abbastanza certo che gli spiriti della Loggia possano sopravvivere per lunghissimi periodi senza Garmonbozia, benché diventino molto deboli. In effetti il bisogno che essi hanno sviluppato per quello che chiamano anche “grano” è forse più simile all’umana dipendenza dalla droga.

Nel periodo precedente all’epifania di MIKE il rapporto tra lui e BOB era quindi basato sull’equilibrio nel possesso di questa sostanza. Studiando attentamente questa controversa alleanza siamo giunti a due importanti conclusioni: la prima è che la Garmonbozia può presentarsi in diverse “qualità”. I raffinati supplizi che MIKE infliggeva alle sue vittime, infatti, producevano una sostanza più “concentrata” rispetto a quella ottenuta dal brutale BOB. Ma la scoperta più inquietante che emerse dallo studio di questi rapporti fu che la Loggia Nera si rivelò di per sé un’entità senziente, enorme e malvagia. Gli spiriti che la popolano agiscono per essa come una sorta di “sistema nutrizionale”. La loro lotta per la Garmonbozia procura, a sua volta, nutrimento alla Loggia che cresce e si sviluppa.

Per questo non esitiamo a dire che, senza il tradimento di MIKE, nemmeno l’intervento dell’agente speciale Cooper avrebbe evitato l’invasione di questo piano dell’esistenza da parte della Loggia.

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In un dato momento, appena prima del caso Palmer, MIKE subì una sorta di conversione. Questo rimase uno degli eventi più misteriosi ed insondabili di tutta la vicenda che coinvolse la cittadina di Twin Peaks. Non abbiamo nessuna notizia sulle cause e sulle modalità di questa epifania. Si sa solo che l’entità chiamata MIKE abbandonò la causa maligna della Loggia e, da compagno, divenne la nemesi di BOB. Suggellò il suo cambiamento strappandosi un braccio (ovvero sacrificando parte della sua materia) e fu questo sacrificio, probabilmente, che lo liberò dalla dipendenza dalla Garmonbozia. Il braccio tranciato di MIKE divenne poi l’entità conosciuta come “Il Nano” che interagì con Cooper in più di un’occasione.

Per agire fisicamente su questo piano, però, lo spirito ribelle era sempre costretto a possedere dei corpi. Scelse il venditore di calzature Philip Michael Gerard, mutilato come lui. Ma la sua nuova condizione rese difficile la possessione e Gerard divenne consenziente della presenza di MIKE. L’uomo tentava disperatamente di tenerlo sotto controllo assumendo dosi altissime di aloperidolo. Questo impedì all’entità di contrastare attivamente BOB. MIKE si doveva accontentare di sporadici interventi, come quello che evitò a Laura Palmer di essere violentata dal brutale spirito che, come sappiamo, aveva posseduto il padre della ragazza. Purtroppo l’interferenza fu troppo tempestiva e poco pianificata e non riuscì ad impedire la morte della diciottenne.

La Loggia Nera continuava a nutrirsi.