Quando il Note 7 fu presentato sarebbe dovuto essere il miglior smartphone di sempre, di Samsung e forse anche in generale. Purtroppo la sua vita non è durata molto, dato che dopo poco tempo che era disponibile uscirono casi in cui era esplosa la batteria e il telefono aveva preso fuoco. Non è la prima che queste cose accadono all’uscita di un nuovo dispositivo, Samsung o di qualsiasi altra marca che sia. Per questo dispositivo la cosa si è fatta molto più seria, visto che i casi da sporadici cominciavano a moltiplicarsi e ad espandersi a macchia d’olio con il passare dei mesi. Tutto questo ha portato alla iniziale sostituzione dei dispositivi ”difettosi”, che non ha condotto a nulla visto che Samsung si è vista costretta al ritiro di tutti i dispositivi in commercio, dato che nessun Note 7 era esente dai problemi alla batteria. Ad oggi il 96% di tutti i Note 7 venduti è stato ritirato. Nonostante i continui avvisi di Samsung che invitavano alla restituzione alcuni dispositivi non sono stati recuperati. Se ne avete ancora uno sappiate che non sarete più coperti per eventuali danni a voi o al telefono.
In questo periodo alla Samsung si sono dati molto da fare per cercare il reale colpevole di queste esplosioni e pochi giorni fa sono stati pubblicati i risultati e le conclusioni della loro ricerca.
Partiamo subito col dire che il difetto risiede nella batteria e non nell’elettronica o nel software del dispositivo. A quanto pare le problematiche riguardanti le batterie dei primi dispositivi erano due, la prima è che essa aveva un difetto di progettazione nell’angolo superiore destro che poteva provocare il corto circuito e la conseguente instabilità termica della batteria, con esplosione. Il secondo fattore riguarda gli elettrodi negativi, infatti questi erano troppo lunghi e ciò li portava a piegarsi sul lato lungo della batteria. Purtroppo anche le batterie dei modelli sostitutivi erano difettose, nonostante fossero costruite da un’altra azienda, anche se per altri motivi. Queste avevano dei problemi nelle saldature; il ciclo degli elettrodi durante la carica e scarica portava i punti di saldatura a grattare contro l’isolante posto tra i layer della batteria, conducendolo alla rottura e infine al corto circuito. Ad altre batterie mancava addirittura il nastro isolante.
Comprese quali sono state le cause del fallimento di questo Note 7, Samsung ha affermato di aver messo a punto nuove linee guida per la creazione di batterie più sicure e ha anche aggiornato il controllo qualità. L’azienda lavorerà anche sul lato software per governare meglio il comportamento delle batterie. Da questa complicata vicenda Samsung ha perso oltre 5 miliardi di dollari di utili. Sembra però che nonostante la vicenda la loro credibilità non ne abbia risentito molto, forse perchè a mio modo di vedere, hanno gestito la cosa come si deve, prendendosi tutte le responsabilità fin da subito e facendo tutto ciò che potevano per le persone che avevano acquistato il dispositivo. Non resta che aspettare l’uscita dell’ S8 e sperare che tutto vada per il meglio.