Ho trascorso una notte travagliata indecisa se scrivere in codice o meno la recensione di questo film per non diventare un soggetto da sorvegliare, elevato alla terza (chi lo ha visto capisce la battuta).
A parte gli scherzi il primo tempo è andato giù liscio come le patatine che ho divorato per bloccare la pungente fame del mio post cena saltata. Ti gasa un sacco vedere un ragazzo che, benché senza aver fatto l’università, da il giro ai cervelloni. Poi però inizia il momento down, e quando dico down dico sul serio.
Tratta un tema che, più o meno consapevolmente, sai già ma che ti chiude comunque lo stomaco. Hai una reazione solo a pensarlo, figurati vederlo rappresentato e per di più raccontato dall’interno del meccanismo. Inoltre Oliver Stone penso volesse essere certo di provocare il massimo disturbo emotivo possibile, quindi ha fatto leva su determinati dettagli per rincarare la dose, e devo dire che con me ha funzionato. Il faccione gigante a grandezza mega schermo di Rhis Ifans che incalza il protagonista, Joseph Gordon-Levitt, con domande inquisitorie, accompagnerà i miei incubi per molto tempo.
Hanno dato una piccola parte anche a Nicolas Cage, cosa che mi ha fatto piacere: da quanto non lo vedevo! Mi stavo preoccupando!
Preciso, parte piccola come durata ma sempre incisivo..!
Tirando le somme Snowden è un bel film di denuncia tratto da una storia vera. Purtroppo però non puoi cercare di darti auto-sollievo dicendoti “è solo un film”. Siete avvisati.