Torniamo a parlare di WandaVision perchè con il quarto episodio appena pubblicato ha, finalmente, mostrato gli artigli (ok, lo ammetto, io avevo pronosticato che sarebbe accaduto nel terzo episodio).
Era palese (e praticamente dichiarato) fin dall’inizio che l’impostazione dell’omaggio alle sitcomedy del passato era in realtà solo un paravento (che durante gli episodi stessi veniva intaccato solo in quei brevi momenti in cui l’atmosfera ingenuamente giocosa era infranta da situazioni di tensione o comunque che facevano presumere che non andasse tutto poi così bene) ed ora ci ritroviamo davanti ad un episodio che è 100% Marvel Studios, con tanto di ritorno di alcune nostre “vecchie” conoscenze, in particolare Kat Dennings che non vedevamo dai tempi di Thor – The Dark World e Randall Park che abbiamo conosciuto in occasione di Ant-Man & The Wasp.
Sono molti i colpi di scena e i momenti che lasciano lo spettatore a bocca aperta (e che si incastrano profondamente nel tessuto del Marvel Cinematic Universe), finalmente cominciamo a renderci conto di cosa sta accadendo in quella che è un’ambientazione che affonda i propri spunti non solo nella storia Marvel ma non manca di riferimenti che mi hanno fatto ripensare a circostanze come The Truman Show ma anche The Dome di Stephen King e in qualche modo persino Children Of The Stones.
Non vi stiamo a rivelare altro per non togliervi la sorpresa ma è lecito supporre che da questo momento la struttura in stile SitComedy continuerà ad alternarsi a quella più prettamente cinematografica con maggiore frequenza e presumibilmente durante ognuno degli episodi a venire, come pure non commettete l’errore di pensare che i momenti “normali” saranno qualcosa di simile ad Agent Of SHIELD, d’ora in avanti dovrete solo decidere se ci troviamo davanti a dei film Marvel microscopici della durata di circa mezz’ora l’una o ad un mastodontico film di circa 4 ore di durata.