C’è una sensazione che ci portiamo dietro ad ogni capitolo del nuovo Marvel Universe. Chiamiamola stanchezza, noia in qualche caso, perdita di senso: la morte di Iron Man ha lasciato un grande vuoto che la fase 4 non è riuscita a riempire in nessun modo. Troppe le strade aperte, troppe le sotto trame a volte rilanciate su troppi media diversi (tra un po’ toccherà stare attenti anche agli ingredienti dei biscotti, potrebbe esserci una parte di trama del prossimo film!). Gunn torna alle origini e, pur congedandosi dal MCU, mantiene pieno controllo del suo materiale e dei suoi personaggi, evitando ogni sbavatura e consegnando agli spettatori il giusto finale del gruppo di super eroi più strampalato della galassia.

Dopo averci raccontato la genesi dei Guardiani nel primo capitolo, quella di Quill e suo padre nel secondo, nel terzo volume Gunn ci porta a conoscere l’origin story di Rocket, per spiegare per quale motivo quel maledetto procione è sempre così incazzato. E credetemi ha tutte le ragioni per esserlo. Ma la storia del peloso guerriero è solo una delle tante trame che Gunn va a sviscerare, riuscendo nella titanica impresa di dare il giusto spazio a ognuno dei protagonisti.

Il segreto? Gunn vuole bene ai suoi supereroi, ed è in grado di trasmettere allo spettatore tutto il suo affetto. A differenza di altri, vedi Taika, Gunn non dà per scontati i suoi personaggi, non crede che si reggano da soli, come automi senza cuore, imbellettati e alimentati solo da battute non utili al loro sviluppo. La storia dei Guardiani, per quanto semplice, non è mai banale, in grado di portarli a trovare loro stessi, compiersi attraverso il sacrificio, che per i Guardiani della Galassia non è altro che la normalità, votati come sono all’altruismo per il bene dell’universo tutto. Più di una volta ho sentito il sincero bisogno di alzarmi ed abbracciare Quill e compagni, un gruppo in grado, come nessun altro, di trasmettere quel senso di famiglia che dopo Endgame sembrava impossibile da ripetere.

Guardiani della Galassia Volume 3 riesce a tenere insieme tutti gli elementi che hanno caratterizzato la trilogia (la musica, la comicità, i mostri, l’elemento “Troma”), non disdegnando la giusta dose di emozioni (preparate i fazzoletti, vi serviranno) e mantenendo quel senso di grandezza che appartiene ai film più riusciti della serie, vedi, ensemble a parte, The Winter Soldier.

PS. occhio ai Cameo, per chi segue Gunn anche nel DCverse vedrete molte facce conosciute.

PPS. Ci sono un paio di post credits scene.