Non solo perché questo Ready Player One è sì ma perché è un sì grande come una casa.

Ma andiamo con ordine, dato che questo è il primo di diversi articoli che pubblicheremo sul film mi tocca fare un po’ di introduzione su Ready Player One per quei pochi sventurati che non sanno di cosa si tratta.

Allora RPO è un romanzo del 2010 scritto da Ernest Cline, se non conoscevate il romanzo prima di imbattervi in noi probabilmente non avete mai sentito parlare di questo tizio perché di fatto è l’unica cosa che gli è uscita bene. Ma ritorniamo a noi, Ready Player One è un romanzo di circa 500 pagine ambientato in un futuro in cui esiste un mondo virtuale chiamato Oasis accessibile attraverso dei visori in cui di fatto tutto è possibile. Avete presente Second Life, ecco tipo quello ma in Oasis puoi essere Batman e guidare l’Enterprise. La vicenda prende il via dal fatto che alla sua morte il creatore di Oasis James Halliday avvia un gioco, tutti gli utenti di Oasis potranno partecipare a delle sfide per la conquista di alcune chiavi, chi vincerà per primo tutte le chiavi diventerà il padrone di Oasis.

La storia segue dunque le avventure di Wade, o meglio Parzival, il protagonista che cerca di vincere il gioco opponendosi alla malvagia company IOI, la seconda compagnia tecnologica del mondo che mira ad assimilare Oasis per garantirsi il controllo completo sul mondo.

Ok, forse è un po’ confuso così e ben direte chissenefrega, ma la vera cosa geniale del libro è che tutta questa storia diventa solo un pretesto per uno tsunami di citazioni dal mondo della Pop Culture anni 70-80, dentro Ready Player One Cline ha inserito tutto il mondo nerd, tutte le nostre più grandi passioni.

E per questo Ready Player One è diventato subito un Cult e un bestseller clamoroso, non perché Cline sia chissà quale scrittore ma perché ha saputo creare, prima di tutti, un qualcosa in cui un popolo intero fatto di gente di tutto il mondo si potesse riconoscere. Ready Player One è il manifesto e la Bibbia dei Nerd.

Ma veniamo al film, che è quello per cui avete aperto questo link, prima ancora della pubblicazione del romanzo Cline cedette subito i diritti per una trasposizione cinematografica, il problema era però che Ready Player One era di fatto inadattabile. Nel libro sono citate così tante proprietà intellettuali provenienti da centinaia aziende diverse, un inferno acquistare tutti quei diritti, impossibile.

Almeno finché il progetto non è stato preso in mano da chi gran parte di quell’immaginario lo ha plasmato, da chi ha inventato i Blockbuster e rivoluzionato la distribuzione cinematografica, dal regista che proprio Cline nel romanzo definisce il “dio del cinema”, Steven Spielberg. E Steven Spielberg può tutto.

Con quel nome e un produttore come Warner Bros le cose sul fronte diritti si sono risolte in fretta.

Cline come aveva richiesto ha ottenuto la sceneggiatura del film anche se Spielberg dopo una prima bozza non proprio entusiasmante lo ha messo in squadra con il suo fedele Zack Penn, i due hanno snellito il romanzo, ridotto le prove e reso tutto più scorrevole e cinematografico.

Poi Steven ha fatto la magia e, in barba a chi lo definiva finito (che poi mi domando che film guardino questi per definirlo finito), ha rimesso in chiaro le gerarchie con due ore e mezza di pura libidine cinematografica con scene d’azione con un tasso di difficoltà devastante considerando la quantità di personaggi e di situazioni contemporanee da gestire e l’uso massiccio di CGI girate divinamente.

Non voglio spoilerare ma è una cosa che in parte si vedeva anche nel trailer, la corsa delle macchine, ecco in quella scena Spielberg ha messo in riga tutti i registi che hanno girato mai scene d’azione e li ha fatti inginocchiare al suo cospetto.

Non contento a metà del film ha inserito un’altra scena citando un famoso film horror, usando le riprese originali di quel film horror e costruendoci una delle sequenze più belle viste al cinema negli ultimi anni. Vorrei parlarne per bene ma non posso spoilerare perché dovete andare al cinema.

Un po’ come aveva fatto già con Jurassic Park, Spielberg ha preso un romanzo carino, lo ha fatto suo e gli ha dato vita facendo esplodere tutto il suo genio creativo arrivando, per quanto mi riguarda, a superare di gran lunga il libro. Ma al di là di questi che sono solo pareri e preferenze personali, resta il fatto che Ready Player One è un film bellissimo indipendentemente dal libro e che lascia letteralmente senza fiato.

Avete presente

We are such stuff
As dreams are made on

da The Tempest di Shakespeare, “Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” questa frase ormai abusata e stuprata infinite volte tra cavolate pseudo romantiche e Baci Perugina? ecco, credo che sia piuttosto vera e Spielberg lo sa bene, e lui è l’ideale completamento di questa frase.

Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni; e Steven Spielberg è chi questi sogni li rende realtà.

Per questo Ready Player One per me è sì, un grandissimo, enorme sì.

 

Per non dimenticare.

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