Oggi ho intervistato per DTN Mirko’s Scribbles. Fumettista che sta colpendo in positivo il mondo dei social.
Ciao, mi chiamo Mirko, ho 31 anni e vivo a Roma. Sono un programmatore e nel tempo libero disegno fumetti. Spero che riesca a farne un secondo lavoro prima o poi, in modo da fare 2 lavori ma male.
Prima domanda e sicuramente la più banale, da dove è nata la tua passione del disegnare fumetti?
Da che ricordi l’ho sempre avuta. Come tutti il primo fumetto che mi hanno regalato è stato Topolino. Ho sempre disegnato e da quando ho imparato a leggere e scrivere ho iniziato a disegnare anche fumetti. I miei primi fumetti non avevano molti dialoghi, i personaggi dicevano solo si, no, evviva e c’erano esplosioni ovunque.
Ti sei ispirato a qualche altro fumettista?
I miei scribbli inizialmente dovevano essere una specie di omini di Tim Burton, poi si sono evoluti e sono diventati meno inquietanti. Gli occhi sono quelli dei Simpson, mi fanno troppo ridere e sono così espressivi che non hanno neanche bisogno della bocca. Le mie vignette però non sono ispirate e nessun fumettista in particolare, le disegno così come mi vengono.
Quanto tempo impieghi per creare una storia?
Dipende.
Per fare una vignetta ci posso mettere da 10 minuti fino ad un’ora, a seconda della complessità. In realtà i disegni non sono complicatissimi, però bisogna trovare lo stile adatto per disegnare qualsiasi cosa. Una macchina ad esempio non posso farla realistica in 3d super dettagliata, deve stare bene con lo stile dei miei scribbli, e quindi faccio mille prove.
Le storie Monsieur Napoleon e Wallo e il coraggio di cambiare le ho realizzate in 24 ore, durante l’evento 24 ore comics, una sfida online organizzata dai disegnatori di Shockdom in cui bisogna realizzare un fumetto di 24 pagine in 24 ore.
Il regno del sotto ci ho messo tanto tempo, troppo, un’infinità… ma perché mentre lo realizzavo dovevo continuare a fare le normali vignette, altrimenti la mia pagina moriva.
Disegni a mano o utilizzi programmi digitali?
E’ tutto fatto al computer con Clip Studio Paint. Uso una Wacom Intuos Pro. Non potrei mai disegnare a mano, in camera mia ho una scrivania minuscola, entrano a malapena mouse e tastiera.
Le storie del fumetto prendono spunto da tagli di vita reale?
Si, ovviamente tendo ad esagerare il tutto per renderle più divertenti. Wallo e il coraggio di cambiare è quasi una storia autobiografica.
Ho notato leggendo le tue storie che sei un appassionato LEGO, sbaglio?
Non sbagli. Purtroppo per problemi di spazio non ho molti set. In stanza ne ho solo 2 (la Batmobile e la Silent Mary di Pirati dei Caraibi) ma che mi hanno occupato 2 mensole intere e ho dovuto spostare tutti i Blu-ray e i fumetti dentro cassetti e scatoloni vari.
Tutti gli altri set che ho da quando sono bambino li ho in cantina purtroppo.
In questi giorni hai pubblicato un nuovo libro, cosa ti aspetti?
Mi aspetto ricchezza, fama, potere, soldi e gloria. Non è vero, scherzo… Chi la conosce Gloria?
A parte gli scherzi, è fin da piccolo che sogno di diventare un fumettista. Nelle vignette come in questo mio primo albo “importante” ci metto sempre tanto impegno, nella speranza che qualche casa editrice si accorga di me e mi pubblichi.
Lo so che i fumettisti non guadagnano molto, che fare il calciatore, il cantante o la velina rende di più… ma vuoi mettere il realizzare i sogni di quando si era bambini?
Parteciperai a qualche evento Nerd?
Per ora no, forse ad aprile, ma è ancora tutto da definire.
Vi ringrazio per questa intervista.
Ricordo a tutti che il mio nuovo fumetto “Il Regno del Sotto” è disponibile su Amazon in formato Kindle e Cartaceo.
Poi se per caso volete anche allungarmi il cinquantello, come fanno le nonne e le zie, potete farlo attraverso il mio sito mirkoscribbles.it cliccando sul tasto Donazione.