Il corvo ha detto di non guardare.

Piccola premessa: non sto scrivendo questo articolo per analizzare “Il Corvo” o gli altri “film” della serie usciti post Brandon Lee.

Premete play e comiciamo!

 

Mi è arrivata ieri la notizia che Jason Momoa (Il Trono di Spade, Justice League, Conan il Barbaro), è stato scritturato per interpretare Eric Draven / Il Corvo, nel nuovo adattamento cinematografico del film di Alex Proyas del 1994, diretto da Corin Hardy (The Hallow, The Nun) e dal titolo The Crow Reborn. Lasciamo perdere per un momento il fatto che questa, sarebbe solamente la terza esperienza cinematografica di questo giovane regista e che al momento non c’è nessun tipo di informazione ufficiale sul film e basiamoci un attimo su quello che dovrebbe rappresentare Eric Draven.

Draven, come descritto nel fumetto, è un ragazzo dal fisico asciutto, dalla carnagione chiara e dai capelli neri e lunghi, amante della musica rock e con una forte passione per la poesia e la letteratura. Insomma il classico poeta bello e maledetto, che per quanto mi riguarda non ha nulla a che fare con la scelta di Momoa.

Ridatemi le facce di una volta!

Non ho nulla contro Momoa, sia chiaro, ne contro Hardy ma le idee originali dove sono finite? Discorso vecchio, è vero, ma se pensiamo a chi ha interpretato Il Corvo, non possiamo fare altro che storcere il naso, perchè è vero che con le tecnologie di oggi chiunque può interpretare chiunque, ma è anche vero che le caratteristiche fisiche di chi interpreterà oggi Draven, non sono proprio le più adatte.

Insomma, la domanda principale è: dove sono finite le tipiche facce vissute da anni ’90? Il tempo passa per tutti è vero e il mondo del cinema si deve adattare, ma in un mondo dominato da Chris & Chris & Chris (Hemsworth, Evans e Pratt), da Ryan Reynolds, da Channing Tatum e i tanti troppo belli per essere veri del genere, chi potrebbe reincarnare quella faccia tipica di 30 anni fa? Non accetto come risposta né Johnny Depp, né Jared Leto, anche perchè sinceramente, mi hanno un po’ stufato.

Anche l’occhio vuole la sua parte, per carità ma c’è occhio e occhio. Facciamo i realisti per un momento e non quelli che si bagnano a vedere Momoa a petto nudo come il Macaco: siamo nel 2017 e ancora manca quell’espressione tipica da bello e maledetto (a cui probabilmente si avvicinano solo Paul Rudd e Tom Hardy e non Momoa che di maledetto non ha nulla se non un six-pack e l’aria da chiavatore australiano), che attori come Ethan Hawke, Brandon Lee, Adrian Paul e Lorenzo Lamas, hanno saputo sfruttare per rendere iconico il loro personaggio. Invece, guardando l’attore medio di oggi, mi viene in mente solo una cosa e ve la dico citando Zoolander:

Sospetto che ci sia altro nella vita oltre ad essere bello bello in modo assurdo. E presto scoprirò anche che cos’è.

Non mi voglio scagliare contro le generazioni odierne, ma non ditemi che è un discorso che non avete mai affrontato. Chiudo qui il discorso e aspetterò con un po di ansia e un po’ di paura, nuove informazioni su questo ennesimo remake/reboot, di cui sinceramente e sicuramente potevo farne a meno, ma del resto, che ci vogliamo fare ormai il cinema gira così.