Penso che tutti i retrogiocatori  cresciuti tra accrocchi elettronici e consolle dovranno ammettere, loro malgrado, che è sempre più difficile sorprendersi scoprendo (o riscoprendo) un gioco.

Eppure a me è successo. Sarà che, all’epoca, lo avevo giocato poco, sarà che allora mi pareva complicato, ma il riprendere in mano Wizball (Sensible Software), in tempi recenti, mi ha trasmesso uno stupore ed un entusiasmo che non provavo da anni.

Il gioco è particolare fin dalla trama: il mago Wiz ed il gatto Nifta devono recuperare i colori del loro mondo sottratti dal perfido Zark. Per fare ciò si trasformano rispettivamente in una palla rimbalzina sparante e nel suo pod chiamato Catellite; in effetti chi non avrebbe fatto lo stesso?

Il giocatore inizia impersonando, appunto, la palla. Rimbalzando a destra ed a manca potrà sparare ai nemici e raccogliere dei power up rilasciati dagli stessi. Grazie ad essi potrà selezionare degli upgrade su una barra a scorrimento, in stile Nemesis, posizionata nella parte alta dello schermo. I primi di essi sono indispensabili per migliorare il controllo della diabolica pallina, estremamente ingovernabile all’inizio del gioco. Inoltre tra gli stessi è presente il Catellite, anch’esso assolutamente necessario per proseguire. Una volta che avrete reso più controllabile lo sferoide e vi sarete procurati il pod, potrete dedicarvi al vero scopo del gioco. Nei livelli, infatti, sono presenti delle «pastiglie» di colore che, una volta fatte esplodere, rilasceranno delle gocce colorate che potrete raccogliere col Catellite. Per muovere quest’ultimo basterà tener premuto il tasto fuoco. Le gocce andranno a riempire le boccette poste sotto l’area di gioco. La boccetta di destra vi indicherà il colore da ottenere e dovrete cercare, nei livelli visitabili, le pastiglie dei colori da combinare per realizzarlo. Una volta fatto, la grafica del livello assumerà il tono da voi composto. Dopo tre passaggi lo stage sarà completato e vi verrà dato accesso ad un livello superiore , questo fino al raggiungimento dell’ottavo, ed ultimo, quadro.

Ogni qualvolta completerete un colore avrete inoltre accesso ad un’area bonus, in stile spara e fuggi, ed ad una schermata in cui Wiz e Nifta riassumeranno le loro forme originali e vi lasceranno render definitivo un power up (di norma questi vengon persi quando si muore).

La grafica del C64 è stata sfruttata a dovere ed i livelli sono molto ben diversificati. L’aspetto del gioco è allo stesso tempo onirico e surreale. I passaggi per i vari livelli sono rappresentati da dei «tubi» ben riconoscibili e, negli elementi dello sfondo, sono nascosti dei simboli a forma di freccia che indicano la direzione di quel passaggio (punta verso l’alto si sale di livello e verso il basso si scende). Il mondo di Wizz diventa così un’unica fluida esperienza.

Un gioco da recuperare, di quelli che non stancano mai e che non hanno sofferto l’invecchiamento.