Mi trovo sempre in difficoltà quando devo parlare di STAR TREK perchè, forse ancor più di STAR WARS, è il maggior responsabile della mia dipendenza dal cinema e dalla fantascienza. Sono cresciuto guardando la Serie Classica e la Next Generation (non tanto le serie derivate…) ed i film nati da queste due serie e l’affetto per loro è qualcosa che va oltre la semplice empatia che si crea con i personaggi, ma non possiamo vivere nel passato lo so…siamo già al terzo capitolo del restyling del franchise curato da J.J. Abrams ed è innegabile che anche questo cast ha funzionato benissimo sin dal primo capitolo con scelte perfette in ogni ruolo e gli vogliamo tutti tanto bene.

STAR TREK del 2009, pur sconvolgendo la Serie Classica, mi convinse alla grande mentre il seguito INTO DARKNESS non lo ho mai capito, sconclusionato, pastrocchiato e con un Benedict Cumberbatch usato male come poche volte ho visto fare con un villain. Sono quindi andato a vedere questo STAR TREK BEYOND curioso di scoprire se, per il mio gusto, fosse tornato sulla giusta direzione. Curioso anche di vedere il cambio di regia che passa nelle mani di quel Justin Lin che ha trattato le auto come astronavi nella serie di Fast & Furious e che qui si trova per la prima volta tra le mani un film di fantascienza.star-trek-beyond-bones-spock-clip

Cosa ne è venuto fuori? Due film in uno…un bellissimo film quando si parla di azione e combattimento ed un film molto debole e slegato quando si passa ai dialoghi ed alle scene ambientate sul pianeta. Di certo non possiamo al terzo capitolo di un film di questo tipo accettare un inizio lento e, facendo finta che non esista l’inutile scena iniziale del Capitano Kirk con i mostriciattoli incazzati, si parte subito a tutto gas mandando l’Enterprise in una missione senza pianificarla nemmeno cinque minuti ed infatti succede un casino della Madonna. Non vi faccio certo uno spoiler, si vede nel trailer, dicendo che la nostra amata Enterprise viene distrutta dallo sciame di navicelle di Krall con una violenza tanto inaudita che ha bagnato non poco i miei occhi da Trekkie. Una scena potente che, oltre a ridurre in frantumi la nave manda a ramengo anche tutto l’equipaggio sparpagliandolo sul pianeta. Si creano così differenti storyline da seguire e qui nasce il problema. Dovendo seguire più gruppi il film perde in ritmo e, anche se la mano di Simon Pegg in sceneggiatura che ha aggiunto non poca ironia e battute si sente, la lentezza la fa da padrona. La trama è in sé è telefonatissima ma ci sta…in STAR TREK è sempre stata così fin dalle origini e non ci sono stati mai grandi colpi di scena ma anche qui, come in INTO DARKNESS, il villain non ha uno spessore così prorompente da restare impresso…ma va detto che Idris Elba andrebbe ascoltato SOLO in lingua originale per legge.

Ogni volta che inquadravano mia moglie scattava con "TROIA!"

Ogni volta che la inquadravano mia moglie scattava con “TROIA!”

Nel finale però quando si torna all’azione il film ingrana di nuovo e ci si diverte e anche Justin Lin si scatena e sfrutta il bellissimo design della stazione spaziale Yorktown per inquadrature da far girare la testa. Alla fine della fiera esci soddisfatto dalla sala perché quello che hai visto è, senza dubbio, STAR TREK e perché questi autori e produttori sono dei bastardi maledetti quando ti fanno vedere la foto del cast storico e ti viene la pelle d’oca che non mandi più via….vi odio! Ci sono poi cose che funzionano veramente bene come il rapporto amico/nemico tra Bones e Spock (meriterebbero uno spinoff tutto loro), il nuovo personaggio di Jaylah interpretato da Sofia Boutella e poi c’è lei…Zoe Saldana…fa poco in questo film, veramente poco, ma il solo inquadrarla per mezzo secondo sarebbe un valore aggiunto per qualsiasi film.