Che palle ancora Terminator! Ma poi non avevano fatto schifo a tutti gli ultimi film? Non è ora di andare avanti? Queste sono probabilmente domande che vi siete fatti o avete sentito fare riguardo il nuovo capitolo della saga cinematografica iniziata da James Cameron nel lontano 1984. In effetti  sì sarebbe ora di andare avanti, o meglio ancora sarebbe stato ideale fermarsi dopo Terminator 2 con un grande addio al T-800 di Schwarzy, John e Sarah salvi e la minaccia Skynet sventata, invece poi sono arrivati ben altri tre film che hanno in maniera sempre più crescente insozzato il franchise. Quindi James Cameron, mentre stava facendo finta di girare i sequel di Avatar avrà pensato bene di preparare un bel soggetto che ridesse dignità alla saga facendo piazza pulita di tutto ciò che non fosse i suoi primi due film.

Quindi Terminator Destino Oscuro è un po’, come hanno già scritto anche diverse testate americane, un’operazione alla Il Risveglio della forza, un more of the same nella struttura del racconto che serva anche da addio per il personaggio di Schwarzenegger e possa eventualmente rilanciare il franchise verso nuovi lidi questa volta con un minimo di decenza.

Chewbe, siamo a casa!

E allora si torna alle origini, si torna dalla grandissima Sarah Connor ancora una volta interpretata da Linda Hamilton più badass che mai che passa le sue giornate a fare fuori i terminator che ogni tanto risbucano sulla terra da un qualche futuro non proprio roseo. Ed è così che incontra Dani Ramos (Natalia Reyes), la ragazza target di un nuovo fortissimo terminator, e Grace (Mackenzie Davis) un umana potenziata con elementi robotici mandata dal futuro per proteggere Dani, la difficoltà nel combattere il nuovo sicario robotico le porterà a chiedere aiuto a un vecchio T-800 che finita la sua missione era rimasto sulla terra cercando di capire gli umani e ambientarsi tra loro. Insomma, come si diceva prima il brodo è sempre quello, ma il film riesce a scorrere bene e anche a giocare con questa cosa, con un buon ritmo e scene d’azione entusiasmanti e ben coreografate che unite ai momenti nostalgia regalati dalla Hamilton e da Schwarzenegger riescono a distrarci dal fatto che questo film non ha poi nulla da dire o da aggiungere ai primi due e sopratutto dai continui casini e paradossi che si presentano ogni volta che viene trattato il tema viaggi nel tempo.

Insomma come già detto non c’era già più niente da dire  dopo il 1991, insistere non ha fatto altro che fare del male a questa saga, però evidentemente a Cameron non andava giù che fossero stati altri ad aver avuto l’ultima parola sul suo franchise e ha voluto dare un film di addio ai suoi due personaggi.

Non aspettatevi quindi grandi invenzioni e nuovi sviluppi perché questo Terminator Destino Oscuro non ne ha però è sicuramente un sequel degno, anche se non necessario, dei primi due e, non che ci volesse molto, il terzo miglior film del franchise.

Sarah Connor è tornata e nulla può fermarla!

Dal 31 ottobre al cinema, un bel modo per passare due ore, comunque piacevoli, con Sarah e un T-800.