Interessante terzo capitolo della saga di Annabelle legata al mondo creato da James Wan, “The Conjuring”. Appassionata del genere horror da diversi anni, grazie a “The Omen: Il Presagio” del 1976, ho trovato questo terzo episodio semplice ma ben fatto. Tutto avviene durante la notte prima del giorno del compleanno della figlia dei demonologi Ed e Lorraine Warren, Judy interpretata da McKenna Grace.

La bambola di Annabelle è già custodita a casa Warren da un anno e la figlia Judy ha ereditato dalla madre il potere di percepire presenze sovrannaturali con la conseguenza che viene esclusa dai suoi compagni di scuola dato che hanno paura e non vogliono averla come amica. Le uniche persone presenti durante la notte del suo compleanno, diventando così le protagoniste per l’intera durata del film, sono la babysitter Mary (Madison Iseman) e la sua amica con un terribile passato Daniela (Katie Sarife). Un cast tutto al femminile, giovane ma ben costruito e soprattutto credibile.

Dopo la delusione avuta per lo spin-off “The Nun-La Vocazione del Male” Gary Dauberman alla regia e insieme a James Wan per la sceneggiatura, riesce a rialzare l’asticella di qualità per l’intero universo “The Conjuring” (già alta secondo il mio gusto personale) analizzando questa volta, nella semplicità della trama, quelli che sono i manufatti raccolti dai coniugi Warren e la stanza che li contiene. La stanza è il cuore del film e Annabelle ne è consapevole. Ritornano la scimmietta con i piatti e l’armatura del samurai e nuovi manufatti entrano in gioco sotto il controllo della bambola.

La musica, di Joseph Bishara, riesce a tenerti incollata allo schermo come era stato per i due “The Conjuring”.

Unica nota dolente? L’uso degli effetti computerizzati per una piccola scena, ma ahimè inevitabile.

Ora non resta che attendere “The Conjuring 3” per tornare a vedere protagonisti Ed (Patrick Wilson) e Lorraine Warren (Vera Farmiga) e dopo questo film l’attesa si ancora più insopportabile.