Che Matteo Rovere fosse un regista ambizioso, con la voglia di fare film mai banali e, specialmente per il panorama attuale del cinema italiano, fuori dagli schemi si sapeva ma con Il primo re si è superato, infatti del film si può benissimo dire che sia il progetto più ambizioso, imponente e interessante che il cinema italiano abbia prodotto da un bel po’ di tempo a questa parte.

Una scommessa rischiosa fare un fillm sulla leggenda di Romolo e Remo parlato tutto in latino arcaico che questo film vince assolutamente.

I paragoni che sono stati fatti con Valhalla RisingRevenantApocalypto non sono casuali e non sono sbagliati; fin dai primi minuti grazie alla strepitosa fotografia tutta in luce naturale di Daniele Ciprì si avverte l’aura di grande film dal respiro internazionale e i primi 20 minuti del film aperti da una scena in cgi bellissima, cgi usata pochissimo nel film a scapito di effetti reali sul set ma che quando è usata non è una poracciatta ma anzi è di altissimo livello, sono esaltanti e adrenalici come non mai.

Gli interpreti sono tutti veramente bravissimi in particolare i due protagonisti Alessandro Borghi nei panni di Remo Alessio Lapice in quelli di Romolo che regalano due interpretazioni di spessore, intense e sentite ancora più straordinarie se si pensa che hanno recitato in una lingua diversa dalla loro.

Difettoso un po’ il ritmo che dopo i primi 20 minuti, come già detto, entusiasmanti e adrenalici, rallenta per poi riesploedere di tanto in tanto con scene di violenza efferata e molto cruda, e dirigendosi verso il finale della storia andando a calare e senza riuscire a trasmettere allo spettatore il pathos richiesto e che il mito necessitava.

È però davvero impossibile non consigliare Il primo re, che al di là dei difetti elencati sa comunque intrattenere molto bene e non si può non premiare una produzione così importante per coraggio, voglia di portare qualcosa di nuovo e di innovativo, voglia di uscire dagli schemi, cose che in Italia è raro trovare ma che giovani registi come Rovere stanno cercando sempre di più di fare. Per questo diventa quasi un dovere morale accorrere al cinema e riempire le sale per vedere questo film, per premiare Rovere e tutti gli altri grandi professionisti giovani e non che hanno contribuito a fare Il primo Re, perhè fare un film del genere non è scontato, riuscire a fare un film tutto in latino nemmeno e riuscire a farlo così bene è ancora meno scontato.

Quindi andate assolutamente a vedere Il Primo Re, riempite i cinema, non ve ne pentirete.