Se doveste immaginare una serie tv che abbia come protagonisti un villaggio di vichinghi, nel 700 D.C.  nel profondo nord delle foreste scandinave, la cui ragione di essere è il saccheggio e la conquista di altri villaggi, con tutta probabilità pensereste che esiste già e si chiama Vikings. Se doveste invece pensare ad una serie tv in stile comedy, con un confine sottile tra battute geniali e demenziali ed una comicità surreale, sicuramente pensereste a qualcosa in stile The Office.

Norsemen riesce ad essere esattamente entrambe le cose.

La trama ruota infatti intorno le vicende del villaggio di Norheim e dei suoi abitanti, impavidi vichinghi nati e cresciuti col solo scopo di navigare e depredare gli abitanti delle città limitrofe, ma che si troveranno ad avere esattamente gli stessi dubbi esistenziali e problemi della società tipici dei giorni nostri. Sarà infatti una serie continua di gag e battute intelligenti (a volte più, a volte meno), che giocheranno a smontare e poi ricostruire stereotipi sulla vita bruta di questi vichinghi, costretti a vivere oppressivi rapporti matrimoniali e scontri forzati con l’arte e la coltura, senza però dimenticare violente uccisioni, sangue e barbarie.

Norsemen nasce come una commedia tv norvegese (in originale dal titolo Vikingane), trapiantata su Netflix ma che sembra a tutti gli effetti una nuova opera dei Monthy Phyton; il flusso di coscienza continuo da parte dei protagonisti e i dialoghi surreali in cui vengono coinvolti, ci catapultano in una società barbara e violenta in cui però vige buon senso e una razionalità assolutamente fuori contesto per quell’epoca, stile ricorrente e tipico di molte delle opere dei Monthy Phyton.

Una menzione speciale va inoltre fatta per Orm, impacciato e imbarazzante fratello del capovillaggio, causa della serie infinita di situazioni assurde in cui metterà sé stesso e l’intero villaggio; guardando la serie sarà difficile non odiarlo ed amarlo allo stesso tempo, protagonista indiscusso della serie (sia per trama che per bravura di Kåre Conradi, l’attore che lo porta su schermo) sarà lui a invogliarvi a rivalutare il mondo dei vichinghi e della complessità della loro società.

Non aspettatevi però un capolavoro assoluto di azione e umorismo, ma piuttosto un simpatico connubio tra azione e risate che questa serie tv norvegese riesce a portare con qualcosa di nuovo, spezzando la ricorrente immagine “del nord” a cui siamo abituati con serie come Vikings e Game of Thrones; la trama non rappresenta niente di impegnativo e non sempre la battute risulteranno originali, tuttavia lo scopo che si prefigge è quello di regalarvi qualche minuto di spensieratezza e ci riesce perfettamente con successo.

PERCHE’ VEDERE NORSEMEN:

  • dura pochissimo; parliamo infatti di 2 stagioni da 6 episodi ciascuno in cui la durata di ogni singolo episodio non ruba più di 25 minuti
  • perché non è l’ennesima sit comedy del momento, non ha risate finte e non vive delle solite gag sui doppi sensi
  • è’ una serie leggerissima che non richiede impegno e che può distrarre alla fine di una giornata più o meno pesante

PERCHE’ NON VEDERE NORSEMAN

  •  al momento non esiste un doppiaggio in italiano su Netflix, perciò potrebbe risultare scomodo per chi non adora vedere le serie tv in lingua inglese sottotitolate in italiano ( va tuttavia detto che i sottotitoli sono molto fedeli e non stravolgono battute ne significati)
  • perché si basa sul classico umorismo inglese, che punta a sottolineare i difetti e a mettere in evidenza i fallimenti e che non necessariamente può far ridere i più

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