Quando si deve recensire un libro è sempre difficile scindere per bene tra pregi e difetti. In questo caso, però, di difetti veri e propri ne ho scovato uno solo e quindi mi perdonerete se mi tolgo subito il pensiero descrivendovelo.

Il «problema» di Rusty Dogs lo ho già trattato molte volte in altre sedi. Adami è un autore emergente, è bravo ma non è ancora né famoso né «fatto e finito», il suo percorso artistico promette molto bene ma è tuttora in corso. Per questo la scelta di gestire l’opera come una saga in più volumi con finali aperti la trovo un po’ azzardata: è sempre chiedere al lettore una «fedeltà forzata». Il mio «consiglio» (se così si può chiamare) è sempre quello di concatenare i libri rendendoli però indipendenti l’uno dall’altro. Se non totalmente autoconclusivi perlomeno con un intreccio che, nel testo, si esaurisca.

Il libro è infatti una lunga introduzione al mondo in cui agiscono i Rusty Dogs, ironica e scritta benissimo. Mentirei se dicessi che non vien voglia di proseguire la saga. Però, quando ad un terzo del libro si capisce che lo sviluppo della trama non può che sfociare in un «inizio», un minimo di scoraggiamento insorge. Così come la piccola delusione, che prende allo stomaco quando lo si chiude, non è proprio incoraggiante. Un assaggio goloso (ad un prezzo onestissimo) ma sempre solo un assaggio, non un «libro».

 

Detto questo parliamo ora dell’opera in sé. Rusty Dogs di Alessio Adami è una serie di romanzi ambientati in un mondo contemporaneo che riprende il tema della “teoria del complotto”, già proposta da Shea nel suo ciclo degli Illuminati. Come nei libri dello scrittore statunitense anche l’approccio di Alessio è psicadelico ma si distingue per una maggiore linearità che, in questo caso, è pregevole in quanto rende il testo meno ostico.

 

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Io, grazie ad un graditissimo omaggio dell’autore, ho letto con piacere il primo volume.

I personaggi sono volutamente stereotipati e la cosa viene fatta con molta intelligenza, collocandoli benissimo nelle tempistiche del libro. L’incipt è molto diretto: il protagonista, Navarro, per una banale ripicca viene in possesso di una serie di documenti risalenti agli anni ottanta in cui viene svelato un complotto alieno per la sottomissione della razza umana ed il blocco della sua evoluzione.

Rusty Dogs Alien

Lascio a voi il piacere (perché è un vero piacere) dello scoprire le reazioni di Navarro e di conoscere i Rusty Dogs: i fricchettosissimi ribelli che lottano per la libertà dell’uomo.

Nell’opera le citazioni si sprecano (mitica quella de: «Il grande Lebowski») e rendono la lettura leggera e divertente.

In conclusione, se il genere vi intriga, il mio consiglio è di dare una possibilità alla saga, perché la merita.