Che il cinema viva di trilogie penso che ormai sia un dato di fatto. Che lo vogliamo o meno sappiamo quasi di per certo che, ogni nostro film preferito avrà sicuramente una serie di prequel o di sequel, o di remake/reboot camuffati da prequel e sequel e salvo in pochi casi, ovviamente tutti inferiori al primo. Per elencarne alcune potrei citare Rambo, Terminator, Rocky, The Matrix, La Trilogia del Dollaro, Amici Miei, Dal Tramonto all’alba, Austin Powers, Le Tre Madri, La Trilogia Pulp, le 3 trilogie di Guerre Stellari, Ritorno al Futuro, Il Cavaliere Oscuro, La Casa e ce ne sono tantissime altre che poi hanno generato spin-off, altri sequel e tutta una serie di prodotti legati al puro merchandising.

C’è n’è una in particolare, vecchia di 13 anni, che secondo me ha trovato, ingiustamente, poco spazio nell’olimpo del cinema: La Trilogia del Cornetto (The Three Flavours Cornetto Trilogy o Blood and Ice Cream Trilogy) di Edgar Wright (Scott Pilgrim Vs The World). I film in questione sono 3, come si può evincere dal titolo e sono legati più che dal prodotto, dal gusto che ogni prodotto ha all’interno del film un po’ come i Tre colori di Kieslowski (Blu, Bianco e Rosso) ma con i Cornetti Algida. I film oltre ad avere questo punto in comune uniscono i tre filoni più importanti del cinema, ovvero horror, fantascienza e di menare alla commedia in puro stile British.

Oltre al regista e al gusto del Cornetto, anche gli attori protagonisti sono sempre gli stessi per quanto le storie non siano collegate tra loro, infatti in tutte e tre troviamo Simon Pegg (Mission Impossible, Star Trek, Il Risveglio della Forza, Paul) e Nick Frost (Paul, Scary Movie 4, Le Avventure di Tin Tin). Si ripresentano anche diverse gag nei tre film come saltare una staccionata, bere al pub, videogiochi e le coppie di gemelli.

Shaun of the Dead (L’alba dei morti dementi) – 2004 – Commedia horror – Cornetto alla fragola (Rosso).
Il film riprende alcuni elementi della scena horror/zombie classica, alla Romero per intenderci (che ha pure apprezzato il film). La particolarità del film è la sua capacità di essere demenziale, autoironico, drammatico e imprevedibile allo stesso tempo. Se George A. Romero ha creato il filone e Danny Boyle lo ha proeseguito, allora molto probabilmente, Pegg e Wright lo hanno reso iconico.

Hot Fuzz – 2007 – Commedia di menare – Cornetto Classico (Blu).
Ci sono tutti gli stereotipi del cinema classico d’azione/di menare/poiziesco e i riferimenti spudorati a film originali (Die Hard, Poin Break e Bad Boys 2, La Casa), il tutto con un villain d’eccezione, Timothy Dalton (Flash Gordon, 007 – Zona Pericolo, 007 – Vendetta Privata).
Da segnalare anche la presenza del Mastino e dell’Arcimaestro Ebrose di Game of Thrones (Rory McCann e Jim Broadbent) e di René Belloq (Paul Freeman) de I predatori dell’arca perduta. Presenti anche qui come in The World’s End e Shaun of The Dead anche Billy Nighy (Underworld, Pirati dei Caraibi) e Martin Freeman (Lo Hobbit, Fargo).

The World’s End (La Fine del Mondo) – 2013 – Commedia fantascientifica – Cornetto alla menta (Verde).
Fiumi di birra, robot e tecnologia aliena la fanno da padrone in questo film con tendenze sci-fi, che può considerarsi il più alcolico della trilogia, peccato sia considerato il flop dei tre in quanto non ha avuto il successo che si sarebbe meritato. Come in Hot Fuzz troviamo Paddy Considine (Macbeth, Cinderella Man).

Questa serie di film è stata particolrmente apprezzata sia dalla critica che dai colleghi di Pegg, Frost e Wright, tanto che molti attori, registi e personaggi famosi si uniscono in piccoli cameo in tutti i film: Chris Martin e Jonny Buckland dei Coldplay in Shaun of the Dead nella parte di loro stessi, Cate Blanchett, Peter Jackson in Hot Fuzz e Pierce Brosnan in The World’s End.

Nel suo piccolo, si può tranquillamente considerare come una delle (tante) migliori trilogie della storia del cinema. La consiglio caldamente a tutti, proprio perchè non è la classica commedia americana fatta solo di gag e battute, ogni film ha comunque un risvolto psicologico rivolto al presente, velato per carità, ma importante, il tutto amalgato da un cast praticamente d’eccezione per ogni film.