Come vi avevamo anticipato qui, qualche settimana fa la redazione di Destroy This Nerd ha avuto modo, grazie ai ragazzi di Vae Victis ed in particolare a Michele (che non ringrazieremo mai abbastanza), di provare l’esperienza VR a 360 gradi room-scale.

Questo grazie alla postazione appositamente allestita con un visore HTC Vive il quale comprende oltre al visore stesso, 2 controller e 2 rilevatori laser che servono per individuare il visore e i controller nello spazio tridimensionale.

ROOM-SCALE

Questo infatti significa il termine ROOM-SCALE (anche se attualmente non esiste una definizione precisa), ovvero utilizzo del visore su scala “stanza” quindi con possibilità di camminare in un piccolo spazio che dovrà essere ripulito da eventuali ostacoli in quanto col visore non è attualmente possibile vedere ciò che sta al di fuori.

LA VERA EXPERIENCE

Senza perderci troppo in parole comunque questo è il video della nostra esperienza:

Oltre a questo video ecco immortalato anche qualche momento topico della serata:

OCULUS RIFT

Oltre al Vive abbiamo anche provato il freschissimo set Oculust Rift che a differenza del Vive, con un solo sensore di movimento (chiamato Constellation) non permette una vera e propria gestione room-scale ma i movimenti della testa e del torso (stando seduti) li rileva e l’esperienza è comunque coinvolgente (anche se non altrettanto estrema come col vive) anche grazie alle cuffie integrate. Inoltre non abbiamo usato controller spaziali ma un semplice pad della Xbox One.

vr

COSA SI PROVA?

Descrivervi cosa si prova non è facile a parole. Con noi ci hanno provato ma poi nella prova dal vivo è stata tutta un’altra storia.

Il lag fra il movimento del controller o della testa e la relativa contromossa dentro al visore è praticamente nullo. Ricordo che col controller aggiornato della Wii (quello col Motion Plus integrato) c’era comunque qualche ritardo fra il movimento reale e quello virtuale. In questo caso invece non abbiamo alcun ritardo e la sensazione risulta davvero impressionante.

Altrettanto impressionante è quello che accade quando ti avvicini al limite spaziale. Dapprima quando ti avvicini, appare sullo schermo del visore la griglia che “virtualizza” il muro o comunque il bordo dell’ostacolo (come un tavolino sporgente) poi provi ad appoggiare il controller alla griglia virtuale e SBAM! la tua mano tocca il muro. La sensazione è davvero indescrivibile.

L’esperienza di Adr1ft

Fra i vari giochi provati nella serata uno mi è rimasto particolarmente impresso per il senso di estraneazione. Il titolo è Adr1ft che significa “alla deriva” e per farla breve è la versione giocabile del film Gravity.

Vi ritroverete da soli dentro la tuta spaziale, all’interno dei resti di una futuristica stazione spaziale che orbitava attorno alla Terra. Quindi immaginatevi di vedere il nostro pianeta attraverso vetri rotti e frammenti vari e muovervi solo tramite la tute EVA (Extra-Vehicular Activity) e i relativi getti d’aria che emette.

Il gioco (per ora) non necessità del movimento del corpo in room-scale ma ci si gioca tranquillamente da seduti in quanto i movimenti rilevati sono solo quelli della testa e delle braccia.

Nonostante questo “limite”, mi è capitato di provare un vero senso di caduta nel vuoto quando ho dato i comandi sbagliati e la tuta ha iniziato a ruotare attorno al mio baricentro.

Credo sia proprio questo il motivo per cui l’esperienza VR è qualcosa di totalmente differente. Il visore, occludendo completamente la visuale del mondo reale, punta ad ingannare gli occhi (e il cervello ove presente) e questo inganno fa si che dopo poco tempo tu sia completamente coinvolto all’interno della simulazione e questo è davvero una gran figata!

RINGRAZIAMENTI DOVUTI

Chiaramente non possiamo non ringraziare anche Antonio Moro di LegaNerd il quale ci ha accolto (e fornito le magliette che vedete nelle foto).

Grazie ancora Tony and Miki per la fantastica experience!

Ci si rivede PRESTISSIMO!