one-eyed-monster-movie-poster-2008-1020677420Nella sua lunga storia il cinema horror ci ha presentato mostri di ogni tipo, dall’essere mutato geneticamente all’alieno di turno incazzato fino ad arrivare nei casi più estremi al preservativo dotato di vita propria di Killer Condom diretto dal tedesco Martin Walz e gentilmente distribuito da mamma Troma, ma di certo non si era ancora visto come predatore un cazzo..sì avete capito bene un cazzo enorme libero dall’ingombrante fagotto del corpo umano.

Vediamo di accennare brevemente la trama per poi concentrarci sull’analisi del film che nascondo non poche sorprese. Una troupe è impegnata nelle riprese di un film porno in una località sperduta sulle montagne americane e tutto procede bene fino a quando una misteriosa luce bianca proveniente dal cielo colpisce in pieno il grande, in tutti i sensi, attore porno Ron Jeremy. Poco dopo il cazzone di 24 cm di Ron si staccherà dal suo corpo, uccidendolo, per seminare terrore, morte e sperma sulla troupe che nel frattempo ha scoperto di essere isolata dal resto del mondo a causa di una tempesta di neve.

Detta così sembra la trama di un trash movie come tanti e girato per fare qualche risata tra amici ma invece si nota un lavoro di ricerca nella sceneggiatura che raramente troviamo in questo genere di film. Non ci sono certo pretese a spingere lo spettatore a chissà quale riflessione ma non è un caso che vengono rappresentati i due genere più snobbati dal mondo del cinema e dai perbenisti, il porno e l’horror. Spesso ci si dimentica che sono proprio questi due generi ad avere salvato più di una volta il mercato del cinema, soprattutto home video, in passato. Il regista Adam Fields si diverte a giocare con questi due generi miscelando tra loro i vari stereotipi che li infarciscono e quindi troviamo il nerd sfigato incompreso, il macho del gruppo che si rivela una testa di cazzo, la troietta, il regista senza scrupoli e via dicendo. La forte presenza del fattore porno avrebbe potuto portare il film sul casereccio alla Pierino di Alvaro Vitali con culi e tette e go go mentre Fields, ha deciso di usare un’approccio ironico e quasi affettuoso per il genere mostrando le difficoltà che incontrano due icone del genere come Ron Jeremy e Veronica Hart arrivati ormai a fine carriera ma vogliosi di dimostrare che sono ancora i migliori..e Veronica si dimostrerà infatti fondamentale grazie ad una dote che solo lei possiede. La sola presenza di un’icona porno come Ron Jeremy, considerato da molti esperti del settore il migliore attore porno di tutti i tempi, è a dimostrazione che l’intento sia quello di omaggiare un genere giocandoci.

Anche per quanto riguarda l’horror ci troviamo a parlare di vera e propria ironia dopotutto che altro avrebbe potuto fare un film che ha come protagonista un cazzo che gironzola per casa ammazzando persone se non buttarla sull’ironia? Le morti dei personaggi hanno ovvi richiami al loro esecutore e quindi avremo teste trapassate da bocchini epici, persone intrappolate in vere e proprie ragnatele di sperma, corpi letteramente troncati a metà dopo una penetrazione anale e personaggi inculati a morte il tutto..aihmè..senza abuso di splatter e immagini esplicite. Nel finale poi abbiamo un’altra strizzatina d’occhio al genere in quanto si vanno a far scontrare due classici stereotipi del genere, e qui arriva lo SPOILER se non volete leggerlo andate al prossimo paragrafo, il ragazzo nero di regola il primo sfigato a morire in ogni horror che si rispetti è l’unico uomo a sopravvivere ed il classico cliffangher finale con la ragazza che mostra allo spettatore di essere incinta del cazzo assassino un attimo prima dei titoli di coda.

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Io sono malato, lo so, ma in questo film ho trovato una lunga serie di citazioni a Lo Squalo di Spielberg. Ci sono diverse analogie tra i due film, facendo attenzione troverete anche qui il barile fissato allo squalo per il rilevamento ed il monologo del reduce del Vietnam Mohtz interpretato magistramente dal grande caratterista Charles Napier altri non è che l’indimenticabile monologo di Robert Shaw nel film di Spielberg..ciliegina sulla torta poi è la battuta “Ci serve un tampone più grande” che..vabbè dai questa non ve la spiego neanche.

Per quanto riguarda gli attori abbiamo già parlato di Ron Jeremy, ormai presenza fissa in tutti i film della Troma e in film più commerciali, di Veronica Hart e di Charles Napier che abbiamo visto in decine di film, primo su tutti Rambo II e permettemi anche nel bellissimo videogioco Spycraft, da cineteca il suo uno contro uno con il cazzone. Il resto del cast è piuttosto anonimo e l’unica faccia che potreste riconoscere è quella di Amber Benson vista in Buffy, citazione particolare per uno degli attori peggiori visti in vita mia, tal Signor Bart Fletcher nel ruolo di Lance che recita ogni battuta con la tonalità “bambino stupito”.

In conclusione vi consiglio vivamente questo film perchè si rivela un interessante esempio di come si possano fare film intelligenti e divertenti con pochi soldi e qualche idea malsana! Pensate che bello sarebbe stato questo film girato in Italia con Rocco Siffredi protagonista!

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